
Sempre più persone pensano che non sia il caso di far nascere un bambino in un mondo che sarà devastato dai cambiamenti climatici nei prossimi decenni. Le prospettive sempre più cupe per il futuro del pianeta stanno scoraggiando sempre più persone dal fare figli.
E le previsione dei ricercatori per il futuro del clima della Terra sono davvero scoraggianti purtroppo. Questa settimana, le Nazioni Unite hanno emesso un “codice rosso per l’umanità” ed i principali scienziati e climatologi hanno lanciato il loro più duro avvertimento sull’aggravarsi dell’emergenza climatica.
Il rapporto del gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici avverte che le temperature globali potrebbero aumentare di 1,5 gradi Celsius nei prossimi due decenni, superando un obiettivo chiave dell’accordo di Parigi, un accordo storico considerato di fondamentale importanza per ridurre il rischio di una catastrofe climatica globale e senza precedenti.
Le preoccupazioni per il futuro del clima scoraggiano nel fare figli
Queste preoccupazioni per il futuro in cui far nascere e crescere dei figli, ha portato alla nascita di un movimento popolare secondo il quale non bisogna far nascere bambini in questo mondo. Gli analisti di Morgan Stanley hanno dichiarato in una nota agli investitori il mese scorso che “il movimento per non avere figli a causa dei timori sui cambiamenti climatici sta crescendo e sta avendo un impatto sui tassi di fertilità più rapidamente di qualsiasi tendenza precedente nel campo del declino della fertilità”.
A sostegno della loro tesi, i sostenitori del movimento riportano sondaggi, ricerche accademiche e dati statistici secondo i quali è chiaro che il cambiamento climatico sta accelerando direttamente e indirettamente il declino dei tassi di fertilità.
I ricercatori dell’UCLA hanno infatti dimostrato, in uno studio accademico, che il numero di nascite negli Stati Uniti è diminuito nei nove mesi successivi a un evento di caldo estremo, mentre uno studio del 2020 su 18.000 coppie in Cina, ha mostrato che il cambiamento climatico, e in particolare l’inquinamento da particolato, era associato a un aumento del 20% di probabilità di infertilità.
Alcuni ritengono che fare figli peggiori il cambiamento climatico
I cambiamenti climatici riducono quindi la probabilità che una coppia possa avere figli e a ciò si aggiunge un numero crescente di persone che scelgono di non avere figli perché temono che ciò amplificherà il riscaldamento globale.
Gli analisti di Morgan Stanley affermano infatti che “avere un figlio è 7 volte peggiore per il clima nelle emissioni di CO2 ogni anno rispetto ai prossimi 10 mitigatori più discussi che gli individui possono mettere in atto”. Secondo uno studio svedese del 2017 infatti, sembra che avere un figlio in meno per famiglia potrebbe far risparmiare circa 58,6 tonnellate di carbonio ogni anno nei paesi sviluppati.
Altre persone invece sono preoccupate per gli eventi meteorologici estremi che i loro figli potrebbero dover sopportare e per i probabili effetti a catena. Quindi non solo la preoccupazione di aumentare il riscaldamento climatico avendo un figlio, ma anche quella di farlo crescere in un mondo che non sia per lui sicuro e adatto.
Non avere figli non è la soluzione, il cambiamento climatico va combattuto annientando i combustibili fossili
Ma se tutti smettessero di avere figli, l’unico effetto che probabilmente otterremo è che ad un certo punto l’umanità cesserebbe di esistere. Un gruppo marginale di antinatalisti crede che sia esattamente ciò che dovrebbe accadere, ma la maggior parte delle persone non condivide questa visione e non vuole portare l’uomo all’estinzione.
Avere figli è inoltre un diritto umano fondamentale e che può portare felicità e gioia alle famiglie. E soprattutto l’emergenza climatica non è il risultato della crescita della popolazione, ma di un aumento delle emissioni di gas serra derivanti dalla combustione di combustibili fossili. La popolazione può anche crescere, se impara ad utilizzare le risorse in modo corretto ed ecosostenibile.
Il rapporto dell’IPCC ha ribadito l’urgente necessità di riduzioni “forti e sostenute” delle emissioni di carbonio e di altri gas serra per limitare il cambiamento climatico. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha affermato che i risultati sono “un codice rosso per l’umanità”. Ha aggiunto: “Questo rapporto deve suonare una campana a morto per carbone e combustibili fossili, prima che distruggano il nostro pianeta”.
Al momento, anche se i politici riconoscono pubblicamente la necessità di passare a una società a basse emissioni di carbonio, si prevede che la dipendenza del mondo dai combustibili fossili peggiorerà ulteriormente nei prossimi decenni, e questo potrebbe essere il vero problema per l’umanità, non la nascita di un bambino.