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Il modo in cui mangiamo è fondamentale per determinare la salute del nostro corpo. Questo è il motivo per cui è sempre prezioso fare uno sforzo per garantire che il nostro corpo abbia tutti i nutrienti di cui ha bisogno per essere sano ed evitare le malattie. In questo caso, l’ultima raccomandazione include il consumo di più determinati tipi di pesce per tenere a bada il diabete di tipo 2.

Lo studio è stato pubblicato lo scorso gennaio sulla rivista scientifica Diabetes Care. Lo scienziato Guo-Chong Chen era incaricato delle indagini. Insieme a lui, ha partecipato il team di collaboratori e colleghi composto da Rhonda Arthur, Li-Qiang Qin, Li-Hua Chen, Zhendong Mei, Yan Zheng, Yang Li, Tao Wang, Thomas E. Rohan, Qibin Qi.

 

Mangiare pesce tenere a bada il diabete di tipo 2?

Questa era la domanda a cui Chen e il suo team di colleghi si sono proposti di rispondere. Per questo, hanno utilizzato i dati forniti dalla Biobanca britannica. Da questa, hanno ottenuto informazioni di 392.287 partecipanti di mezza età o più anziani. I dati di tutti i partecipanti (di cui il 55% erano donne) sono stati analizzati in un follow-up di poco più di un decennio.

Con queste informazioni è stato rilevato che, dei quasi 400mila individui analizzati, sono state effettuate 7.262 diagnosi. Una volta definito questo, hanno studiato l’incidenza del diabete di tipo 2 in base alle diverse quantità di pesce che i partecipanti consumavano durante la settimana.

Per questo motivo, il gruppo è stato diviso in quattro categorie. Come base c’erano quelli che dichiaravano di non consumare pesce regolarmente. Dopo questo, c’era chi lo mangiava meno di una volta alla settimana. A seguire, quelli che ne consumavano una volta alla settimana e, infine, quelli che lo includevano nei pasti settimanali almeno due volte.

Prendendo come punto di partenza il primo gruppo (1), il secondo ha avuto un’incidenza di casi di diabete di tipo 2 di 0,84. D’altra parte, il terzo e il quarto gruppo hanno mostrato gli stessi valori, rimanendo a 0,78 – gli individui a minor rischio all’interno dell’intero campione.

 

Non tutti i tipi di pesce riducono il rischio di diabete di tipo 2

Ora, un dettaglio importante è che il consumo riportato non si riferiva a tutti i tipi di pesce. Infatti solo le “oleose”, abbondanti di omega 3, erano quelle che mostravano benefici per la salute dei pazienti.

Il pesce “non grasso” non era associato a un ridotto rischio di diabete di tipo 2. Di conseguenza, la raccomandazione dei ricercatori è che il pesce azzurro sia specificamente incluso nelle diete profilattiche per cercare di tenerlo a bada.

 

I vantaggi degli oli del pesce azzurro

Tenendo presente quanto sopra, la migliore alternativa è quindi il pesce azzurro o di fiume. Questo perché i loro corpi sono quelli con le più alte concentrazioni di omega 3, che è già noto per i suoi benefici per la salute del cuore e delle ossa, nonché per i suoi contributi di vitamina A ed energia al corpo.

Photo by Caroline Attwood on Unsplash