Ultimamente diverse diete ad alto contenuto proteico, come la chetogenica e la dieta paleo, sono diventate molto diffuse, complice anche il fatto che promettono notevoli perdite di peso in tempi brevi. Ma secondo gli esperti, il quantitativo di proteine che possiamo assumere giornalmente ha un limite. Se si sceglie dunque di seguire una di queste diete iperproteiche, bisogna tenerne conto.
La dose consigliata di proteine da non superare
Il Dietary Reference Intake (DRI) stabilito dall’Istituto di Medicina statunitense, prevede per un adulto medio, un consumo massimo di circa 50 grammi di proteine al giorno, in una dieta da 2.000 calorie. Superare tale limite potrebbe essere dannoso per la nostra salute.
Tina Marinaccio, nutrizionista e dietista registrata presso lo statunitense Health Dynamics, spiega che, per le persone con un livello medio di attività fisica, il livello è di circa 0,8 grammi di proteine per ogni chilogrammo di peso corporeo. Il limite sale fino a 2 grammi per chilogrammo di peso corporeo, per coloro che praticano molta attività fisica, così da sostenere la loro massa corporea magra.
Come spiega la stessa Marinaccio, superare le dosi consigliate potrebbe rappresentare un grave rischio per la nostra salute. Non solo un eccesso di proteine si traduce in un eccesso di calorie, e quindi in un aumento di peso, ma può portare anche alla formazione di calcoli renali. Inoltre un eccessivo consumo di proteine, può indurre un minore consumo di verdure, portando ad una carenza di alcuni nutrienti fondamentali in esse contenuti.
Un eccessivo consumo di proteine non deriva soltanto da scelte dietetiche ad alto contenuto proteico. Marinaccio avverte infatti che spesso un consumo di proteine oltre le dosi consigliate, deriva anche dal fatto che tendenzialmente si considerano come proteine solo carne e pesce, non tenendo presente che un certo quantitativo di proteine si trova anche nei legumi e nei cereali.
Né troppe né poche, il segreto è una dieta equilibrata a seconda delle proprie condizioni fisiche
In genere dunque, una dieta equilibrata fornisce già di per sé il giusto apporto proteico. A questo dovrebbero fare particolare attenzione le persone che presentano determinate condizioni patologiche, soprattutto a carico dei reni, e che potrebbero avere necessità di seguire diete ipoproteiche.
Ma non mancano le eccezioni nemmeno nel senso opposto. Alcune persone infatti potrebbero aver bisogno di un maggior apporto di proteine nella loro dieta rispetto a quanto indicato dalle razioni consigliate.
Ad esempio, secondo Marinaccio, un maggior apporto proteico può essere necessario per mantenere la densità ossea nelle donne durante l’invecchiamento, come dimostra uno studio clinico del 2003 pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition. Lo studio ha infatti dimostrato che nelle donne tra 66 e 77, che consumavano circa 72 g di proteine al giorno e assumevano calcio, vi era una densità minerale ossea di base più elevata.
Se è dannoso assumere troppe proteine, lo è anche assumerne troppo poche. Come afferma la consulente nutrizionale Mary Wirtz, “una quantità insufficiente di proteine può provocare effetti collaterali come affaticamento, diminuzione dell’immunità, riduzione della massa muscolare/corporea magra e indebolimento del cuore e del sistema respiratorio”.
In generale dunque, bisognerebbe attenersi alle dosi consigliate di proteine. Sarà poi il medico, in base alla nostra quantità di attività fisica e alla nostre condizioni di salute, a consigliarci come variare l’apporto proteico nella nostra dieta.
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