
Sappiamo da sempre che mangiare pesce fa bene alla salute e che in una dieta equilibrata andrebbe mangiato almeno due o tre volte alla settimana del mangiare pesce. Ma ci sono alcuni suoi effetti benefici sulla salute che potrebbero sorprenderci e magari convincerci a mangiarne un po’ di più.
Il pesce è un alimento ipocalorico e senza carboidrati, ricco di proteine, vitamine e minerali e acidi grassi polinsaturi, un tipo di grasso sano che rientra nella categoria dei nutrienti essenziali. “Un alimento normale con benefici straordinari”, come afferma Dawn Jackson Blatner, dietista americana registrata e personalità televisiva e dei media.
Il pesce aiuta a combattere la depressione
Tra gli effetti benefici meno conosciuti del pesce, vi è la sua capacità, secondo alcuni studi, di combattere la depressione. Gli autori di uno studio della James Cook University in Australia hanno analizzato le abitudini alimentari dei residenti di due isole: una dove erano presenti fast food e l’altra dove non lo erano.
Selezionando dei volontari afflitti da depressione e indagando sulle loro scelte alimentari, i ricercatori hanno scoperto che gli isolani che avevano accesso al fast-food mangiavano pasti più elaborati mentre quelli dell’altra isola consumavano più frutti di mare. Inoltre i partecipanti che erano più inclini a mostrare sintomi depressivi, erano per lo più giovani e frequenti consumatori di fast food.
I risultati delle analisi del sangue effettuate sui volontari, hanno mostrato che coloro che prediligevano frutti di mare, avevano alti livelli di omega-3 che combattono la depressione. Come spiega Katherine Brooking, co-fondatrice della società di marketing e comunicazione nutrizionale AFH Consulting, “ci sono prove crescenti che dimostrano che alcune persone che soffrono di depressione potrebbero non presentare livelli sufficienti di grassi omega-3 EPA e DHA”. Inoltre studi precedenti avevano già dimostrato una connessione tra gli omega-3 e la salute del cervello, correlando il consumo regolare di pesce e i tassi di depressione.
Un valido aiuto per un sonno migliore e articolazioni più sane
Un’altra sorprendente caratteristica del pesce è quella di aiutarci a dormire meglio. Una ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Sleep Medicine ha esaminato i modelli di sonno di alcuni volontari per un periodo di cinque mesi. Ad alcuni dei volontari era stato indicato di consumare pesce dell’Atlantico tre volte alla settimana, mentre ad un gruppo era stato chiesto di mangiare altri tipi di proteine, come pollo o altri tipi di carne.
Analizzando i dati conclusivi dello studio, il team ha osservato che il gruppo che consumava pesce ha mostrato una migliore qualità del sonno. Dallo studio emerge quindi che questo tipo di grassi siano importanti per migliorare la durata e la qualità del sonno. Sembra infatti che gli omega-3 possano influire sul rilascio di melatonina, che può migliorare il sonno.
Tra le caratteristiche benefiche meno note del pesce, vi è anche una sua correlazione con la riduzione dell’infiammazione articolare. In particolare l’aggiunta di sardine alla dieta potrebbe essere particolarmente indicata in questo senso, come suggeriscono i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Arthritis Care & Research.
Lo studio è stato condotto su un’indagine annuale tramite questionari per la valutazione della dieta, a cui hanno preso parte 176 volontari affetti da artrite reumatoide. Dall’analisi dei risultati è emerso che coloro che hanno dichiarato di mangiare pesce almeno due volte a settimana, mostravano meno sintomi (come articolazioni gonfie o dolenti) rispetto agli altri volontari che consumavano pesce una volta al mese o anche meno.
Il pesce ed il suo effetto benefico sulla salute del cuore
Tra gli aspetti benefici che già conoscevamo del pesce, vi è il suo supporto nel prevenire malattie cardiovascolari. Secondo l’analisi di quattro studi internazionali, che hanno coinvolto più di 191.000 adulti provenienti da 56 paesi, il consumo di almeno due porzioni di un pesce azzurro ogni settimana, sembra essere associato ad un minor rischio di gravi malattie cardiovascolari in persone a cui era già stata diagnosticata una condizione cardiaca.
I risultati, pubblicati l’8 marzo 2021 sul JAMA Internal Medicine, rivelano che sono proprio gli acidi grassi omega-3 presenti in questo tipo di pesce a ridurre le possibilità di incorrere in un altro episodio cardiaco, di quasi il 17%.
Gli omega-3 e la salute del cervello
Inoltre gli omega-3 presenti nel pesce aiutano a proteggere il cervello. Uno studio del 2020, condotto dai ricercatori del Columbia University Irving Medical Center di New York, ha scoperto che le donne con un’età media di 70 anni e livelli più alti di acidi grassi omega-3 nel sangue, presentavano anche maggiori volumi di sostanza bianca nel cervello.
Sembra infatti che gli omega-3 siano in grado di promuovere una risposta antinfiammatoria e di aiutare il cervello a combattere i danni causati dall’invecchiamento, nonché le tossine presenti nell’inquinamento atmosferico.
Foto di Gerhard G. da Pixabay