Ormai lo abbiamo capito. Il rischio maggiore di venire contagiati dal nuovo coronavirus avviene attraverso l’aria. Più precisamente, attraverso le goccioline che chiunque di noi rilascia nel momento che apre la bocca, anche solo per respirare o parlare. Questo droplet rimane sospeso per diverso tempo ed è in grado di infettare altre persone.
Di fronte a questo rischio, una lettera firmata da oltre 230 scienziati provenienti da 32 paesi diversi, sottolinea questo. Essendo questo il rischio, ecco che le due solite misure di prevenzioni a cui siamo abituati acquistano di nuovo un’importanza strategica. Mantenere una distanza di sicurezza dagli altri e indossare la mascherina.
Se mantenere la distanza è relativo, in quanto spostarsi in un luogo in cui un altro è passato precedentemente risulta comunque pericoloso, la mascherina è l’arma principale nella lotta al contagio. Strumenti utile per prevenire di venir contagiato, ma ancora più utile per impedire di contagiare gli altri se si ha già in organismo il SARS-CoV-2.
Coronavirus: la diffusione aerea
Se finora sembrava che la diffusione aerea fosse la via principale di trasmissione, ma in realtà non è stata considerata così tanto. La lettera è stata mandata all’Organizzazione Mondiale della Sanità proprio perché nelle linee guida veniva detto che questa forma di trasmissione è solo teorica. Invece no, ci sono prove scientifiche ed empiriche in merito.
Per migliorare i tentativi atti a ridurre la trasmissione del virus ci sono anche altri accorgimenti da prendere, come ricambiare spesso l’aria nei luoghi chiusi anche tramite mezzi meccanici, ridurre al minimo la presenza di persone in un luogo e tanti altri. Siamo nella fase 2 e l’emergenza non è ancora passata. C’è sempre il rischio di una seconda ondata.