Nell’analizzare un’anomalia cerebrale estremamente rara che impedisce a un paziente di vedere determinati numeri, un team di scienziati ha concluso che una risposta del cervello a una parola o una faccia, per esempio, non significa necessariamente che la persona sia consapevole di cosa si tratta.
Fondamentalmente la ricerca, condotta dagli scienziati dell’università americana Johns Hopkins, mostra che gli esseri umani possono avere un’estesa elaborazione del cervello senza alcuna coscienza.
È stata l’incapacità sconcertante di vedere alcune cifre numeriche che ha attirato l’attenzione degli scienziati. Secondo il team, la natura di questa condizione – che impedisce al paziente di vedere i numeri da 2 a 9 – suggerisce che il cervello umano è in grado di riconoscere concetti complessi, come i numeri, prima ancora di esserne consapevoli.
Una strana sindrome
Questa sindrome tende a colpire le persone anziane e provoca sintomi come spasmi muscolari, incapacità di muovere gli arti e altri problemi sensoriali, che peggiorano nel tempo.
Oltre a questi sintomi, il paziente ne riporta uno molto insolito: non è in grado di vedere i numeri da 2 a 9. Quel che riusce a vedere sono le linee nere scarabocchiate. Ogni volta che distoglie lo sguardo e quando torna a vedere di nuovo il numero, le linee cambiano forma, rendendo impossibile identificarlo per inferenza.
Michael McCloskey, uno scienziato cognitivo di Johns Hopkins, ha spiegato che la condizione diventa ancora più strana se consideriamo altri simboli con cui entriamo in contatto quotidianamente: il numero 8, ad esempio, è molto simile alla lettera maiuscola B.
Sebbene RFS abbia riportato alcune distorsioni osservando le lettere M, N, P, R, S, Z, è sempre stato in grado di identificarle. Inoltre, il paziente può identificare tutti i numeri se sono scritti in numeri romani. I risultati del team dimostrano che il cervello elabora le informazioni oltre ciò che intendiamo come coscienza.
Ci sono alcune parti del cervello che si illuminano quando vediamo i volti. Questo fenomeno mostra che “l’elaborazione molto complessa e sofisticata – ciò che chiamiamo cognizione di alto livello – sta chiaramente avvenendo senza consapevolezza“, ha spiegato David Rothlein, coautore dell’articolo scientifico. In fondo, i ricercatori ritengono che ci sia almeno un altro passo (forse anche di più) che ha luogo nel cervello per identificare un esempio di un concetto complesso, come i numeri, e per comunicare con la nostra superficie cosciente.
Il team ha anche scoperto che RFS non è in grado di vedere nulla posizionato vicino o in cima a una cifra. Dopo aver analizzato un’elettroencefalografia, che registrava le onde cerebrali del paziente mentre osservava un numero con una faccia incorporata, gli scienziati hanno concluso che il cervello ha rilevato la presenza di una faccia, anche se il paziente non ne era a conoscenza. “Questi risultati mostrano che il cervello RFS esegue elaborazioni complesse in assenza di consapevolezza“, ha detto Rothlein. “Il cervello ha rilevato i volti nelle cifre senza che il paziente ne fosse consapevole“.
È comune presumere che la consapevolezza visiva vada di pari passo con questo livello di attività neurale, ma i risultati suggeriscono che un’ulteriore elaborazione neurale è necessaria per la coscienza – ed è questa elaborazione aggiuntiva che è compromessa nel caso della RFS.
La complessa elaborazione richiesta per rilevare e identificare volti, parole e altri stimoli visivi non è sufficiente per la consapevolezza, se non si verificano ulteriori elaborazioni.