decennio 2010

Il secondo decennio del 2000 è passato, e questi dieci anni sono serviti per scoprire donne incredibili e per rivendicare il diritto alla parità di genere. Ciò perché non bisogna mai dare per scontato ciò che si è conquistato. Mentre alcune sono diventate icone della nostra cultura tra il 2010 e il 2019, in altri casi è servito qualcos’altro – o qualcun altro – per portarli alla ribalta.

Dalla cultura allo sport, dalla politica alla scienza, il genere femminile ha dovuto affrontare sfide enormi e dovrà continuare a lottare con i denti: l’importante è educare i bambini alla parità di genere, senza stereotipi. Davanti a qualcuno che dice, per esempio, che la scienza è solo per maschietti, la risposta dovrebbe essere: “Dove sta scritto?”. Dopotutto, basti pensare a Marie Curie, unico caso ad aver vinto due premi Nobel, per la fisica e per la chimica.

Le bambine hanno bisogno di esempi da seguire e questo decennio ne ha forniti tantissimi. Come hanno scritto le autrici di Storie della buonanotte per bambine ribelli nella dedica, “sognate più in grande, puntate più in alto, lottate con più energia”. Perché certe conquiste da parte delle donne non devono più fare notizia: devono essere la normalità.

Per ogni ragazza o donna qui citata, ha segnato il decennio in modo profondo, ma con loro ce ne sono tante altre che per motivi di spazi non sono state citate.

 

  • Malala Yousafzai: penne e libri sono gli oggetti più potenti

Malala è vissuta in un villaggio del Pakistan fino al 2012, quando la sua vita venne stravolta: anzi, quasi stroncata. Agli inizi del decennio aveva denunciato sul proprio blog le condizioni delle ragazze pakistane e i roghi delle scuole femminili ad opera dei talebani: si cominciò a parlare di lei nel mondo. Ma mentre tornava a casa proprio da scuola nel 2012, un proiettile la ferì gravemente alla testa e al collo. Sopravvisse all’attentato e divenne un simbolo: mai dare per scontata l’educazione e la cultura è il potente messaggio di questa ragazza, insignita anche del Premio Nobel per la Pace.

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  • Michelle Obama: empowerment femminile

Si dice che dietro un grande uomo, ci sia una grande donna; ma in questo caso, lei non è mai un passo indietro. Icona del decennio trascorso, Michelle Obama ha trasformato la figura della First Lady degli Stati Uniti. Simbolo dell’empowerment femminile, la sua storia ha dimostrato che bisogna essere sicuri di sé, aver studiato ed essere tenaci per conquistare il mondo. E lo ha letteralmente conquistato visto che, dopo il doppio mandato del marito, i votanti democratici e i media ripropongono il nome di Michelle come presidente. E ne servirebbe una come lei.

Michelle Obama

 

  • Bebe Vio: rinascere come una fenice

La fiorettista paraolimpica Bebe Vio vanta un enorme numero di medaglie: il suo palmares conta i suoi trionfi in gare olimpiche, mondiali ed europee. Ma a consacrarla icona dello sport, è la sua incredibile energia: infatti, neanche l’amputazione degli arti dovuta a una meningite fulminante riesce a fermarla. La sua dedizione non è solo nella scherma e nello sport: infatti, è anche volto delle campagne di sensibilizzazione per la vaccinazione contro la meningite.

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  • #metoo: un movimento e milioni di persone

Sulla scia del Times, che ha eletto il movimento “persona dell’anno” 2017, #metoo è arrivato al centro della scena con un tweet dell’attrice Alyssa Milano: esortare le persone (soprattutto le donne, ma non solo) a raccontare le molestie e le violenze subite sul posto di lavoro. Nella sola giornata del 15 ottobre, l’hashtag vide un numero incredibile di condivisioni, scoperchiando così il vaso di Pandora. Il resto è storia: il famoso produttore cinematografico Harvey Weinstein fu accusato di reati di violenza commessi in almeno tre decenni, facendo crollare il suo impero. Le donne alzarono la testa e i movimenti di lotta contro sessismo e violenza si diffusero a macchia d’olio, per rivendicare il diritto di dire di no.

 

  • Greta Thumberg: una voce inaspettata contro il surriscaldamento globale

La giovanissima attivista svedese, di 16 anni, ha cominciato la sua protesta da sola, usando solo la sua voce e un cartello. Pian piano, Greta Thumberg ha acquistato notorietà in patria e nel mondo, mettendo in luce anche le ipocrisie dei politici più potenti, che negano il cambiamento climatico e si burlano di lei per la sua sindrome di Asperger. Come ha detto il presentatore dei Golden Globe 2020 nel suo monologo di apertura: “Non usate questo palco per dichiarazioni politiche, non sapete nulla del mondo reale… La maggior parte di voi è stato a scuola meno di Greta Thunberg. Condivisibile o meno per alcune sue scelte, come il veganesimo o le manifestazioni Fridays for Furture, non si può negare che abbia ispirato migliaia di persone, anche famose, a combattere contro il surriscaldamento globale.

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  • Un elenco senza fine

È vero, si tratta solo di 4 persone e un movimento, che tuttavia racchiude milioni di persone, ma ce ne sono moltissime altre che possono essere nominate. Se parliamo di scienza, non si può non nominare Astrosamantha Cristoforetti e Fabiola Gianotti, unica persona a essere riconfermata per un secondo mandato alla guida del Cern. Nella politica, Jacinda Arden, il primo ministro neozelandese che ha invitato i suoi connazionali a far cadere nell’oblio il nome dell’attentatore delle moschee di Christchurch; colei che ha portato sua figlia di sli tre mesi all’ONU, perché la maternità non deve essere un ostacolo alla carriera di una donna. Ma, a volte, serve un evento, come per esempio un film, per far (ri)scoprire al mondo donne eccezionali: Ruth Bader Ginsburg in Una giusta causa, oppure Katherine Johnson, che ricevuto la medaglia presidenziale per la libertà da Barack Obama ed è salita sul palco degli Oscar con il film Il diritto di contare.

Ma un’icona di un particolare ambito può anche influenzarne altri: per esempio, Lady Gaga e Alicia Keys perché entrambe esortano le persone a essere se stesse, seppur con un diverso approccio. Misty Copeland, prima ballerina afroamericana dell’American Ballet Theatre, si batte per smantellare il pregiudizio nei confronti delle ballerine di colore e dello stereotipo della danzatrice esile. In questo decennio, abbiamo avuto modo di osservare tantissime donne straordinarie: dobbiamo solo lasciarci ispirare da esse e dal loro impegno.