La sindrome tako-tsubo, ha provocato un altra vittima. Una donna israeliana è stata ricoverata in ospedale, dopo aver scambiato wasabi per avocado, secondo un rapporto dettagliato di una rivista medica. L’insolita vicenda si è svolta ad un ricevimento di nozze, quando una donna sulla quarantina, ha iniziato ad ingerire una grande quantità di ciò che pensava fosse avocado. Solo successivamente, si è resa conto che in realtà stava mangiando wasabi, il rafano giapponese.
La donna ha avvertito una improvvisa pressione al petto, prima che il dolore scendesse alle braccia. La sensazione è durata per parecchie ore, anche se la donna ha scelto di rimanere al matrimonio. La mattina dopo, tuttavia, si è svegliata con un forte disagio e una debolezza, che l’hanno convinta a consultare un medico. In ospedale, i medici, hanno eseguito un elettrocardiogramma (ECG), che ha rivelato che la donna soffriva di cardiomiopatia tako-tsubo, conosciuta come “sindrome del cuore spezzato”.
La sindrome tako-tsubo, viene definita come una condizione di interruzione temporanea della normale funzione di pompaggio del cuore. In genere, viene innescata da uno stress emotivo o fisico molto forte, come la perdita di una persona cara o un incidente d’auto. La maggior parte delle persone, che hanno avuto un episodio di sindrome del cuore spezzato, hanno superato i 50 anni di età.
Una sindrome fortunatamente reversibile
I ricercatori, affermano, che il caso della sindrome tako-tsubo della donna israeliana, è il primo a essere stato innescato dal solo consumo di cibo. In passato, altri casi di sindrome del cuore spezzato legati all’alimentazione erano collegati ad uno shock anafilattico, una grave reazione allergica a determinati alimenti ingeriti.
“Per quanto ne sappiamo, questo è il primo rapporto di cardiomiopatia da tako-tsubo innescata dal consumo di wasabi”, hanno scritto i ricercatori, secondo IFL Science, aggiungendo che la donna è guarita, dopo essere stata trattata con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) e beta-bloccanti.