gatto felicette

Quando le agenzie spaziali non erano pronte a mandare gli astronauti nello spazio, alcuni decenni fa una delle alternative prese in considerazione era il lancio di animali. Uno dei più memorabili voli nello spazio è stato quello di Laika, il piccolo cane astronauta lanciato dall’URSS sulla navicella Sputnik 2.

Tra Laika e altri animali usati in nome della scienza, c’è un gattino, la cui storia è stata completamente inosservata. Si chiamava Félicette, un gatto rientrato nel programma scientifico francese lanciato nello spazio circa 54 anni fa. 

Quando Matthew Serge Guy, utente del sito di crowdfunding Kickstarter, ha appreso dell’esistenza di questo felino, ha avviato una campagna con l’obiettivo di raccogliere 40 mila euro per creare un monumento in bronzo, collocato a Parigi, città natale di Félicette. Anche se il design della statua non è ancora pronto, ci sono schizzi che mostrano un gatto su un piedistallo.

Il termine per raggiungere l’obiettivo è il prossimo 17 novembre e, finora, ha raccolto poco più di 19 mila euro. Félicette, come altri 12 gatti, è stato tolto di strada e addestrato per resistere alle condizioni di decollo e di permanenza nello spazio. Fu sottoposto a test di centrifughe e chirurgia per 10 ore, durante i quali gli furono impiantati elettrodi craniali per continuare a monitorare la sua attività cerebrale, durante la sua permanenza fuori dal pianeta e, quindi, avere un’idea di quel che un essere vivente potrebbe sperimentare in condizioni avverse come quella.

In principio, Felix sarebbe stato il gatto da lanciare nello spazio ma, si dice, sia scappato prima della missione. Prese il suo posto Félicette, appunto, inviata in orbita il 18 ottobre 1963, da una base in Algeria. Era sul razzo Véronique AG1 e raggiunse quasi 160 chilometri sopra la Terra.

Ver imagen en TwitterIl volo durò appena 15 minuti e il gattino provò l’ebrezza dell’assenza di gravità per cinque minuti, ma non raggiunse mai l’orbita. Dopo essere tornato sulla Terra in una capsula con un paracadute, fu sacrificato per studiare i suoi cambiamenti cerebrali.