
Un nuovo studio ha trovato un collegamento tra l’utilizzo del social network Facebook e le famose “piccole cellule grige” del nostro cervello. Lo studio, pubblicato sulla rivista Behavioural Brain Research nel mese di aprile di quest’anno, ha scoperto che le persone che controllano spesso Facebook sul loro smartphone hanno meno «materia grigia» nella parte di cervello denominata “nucleus accumbens“, ritenuto il centro ricompensa.
Il centro di ricompensa è ritenuto poter svolgere un ruolo importante in materie di dipendenza. Si è trovato che ci sono stati piccoli volumi di materia grigia nel centro di ricompensa quando un partecipante usava Facebook frequentemente.
I partecipanti sono stati reclutati dall’Università di Bonn e sono, quindi, principalmente studenti. Il loro uso di Facebook è stato descritto come “non eccessivo” dallo studio. Utilizzando scansioni cerebrali MRI di 46 uomini e 39 donne, gli scienziati delle Università di Ulm, Bonn e Chendu hanno monitorato l’utilizzo del social media da parte del partecipante per cinque settimane.
Christian Montag, ricercatore presso l’Università di Ulm e corrispondente autore dello studio, ha spiegato:
“Siamo stati in grado di dimostrare che il nucleo accumbens, una regione centrale del sistema SEEKING – altrimenti chiamato sistema di ricompensa – svolge un ruolo importante nella comprensione dell’uso di Facebook su smartphone. In breve, minore è il volume della materia grigia in questo settore, tanto più elevato è l’utilizzo/frequenza di Facebook”.
Il controllo di Facebook è stato paragonato ad altre attività. Lo studio non conclude se l’uso di Facebook per grandi quantità di tempo causi la presenza di minor materia grigia o se la minor quantità di materia grigia richieda un utilizzo più elevato di Facebook.
Prima di collegare l’uso di Facebook a comportamenti coinvolgenti e poco “salutari”, gli autori raccomandano un ulteriore studio sulle persone che utilizzano Facebook in quantità eccessiva.