gatto odore sconosciuto
Foto di Manja Vitolic su Unsplash

Hai sempre pensato che il tuo gatto ti riconoscesse e ti adorasse anche solo per l’odore? Potresti doverci ripensare.
Uno studio dell’Università dell’Agricoltura di Tokyo, pubblicato su PLOS ONE, ha dimostrato che i gatti sanno distinguere tra l’odore del loro umano e quello di uno sconosciuto. Ma la vera sorpresa è che preferiscono annusare lo sconosciuto.

Lo studio: tre odori, una scelta sorprendente

I ricercatori hanno coinvolto 30 gatti domestici, esponendoli a tre tubi contenenti:

  • l’odore del loro proprietario,
  • quello di una persona sconosciuta,
  • un tubo neutro e inodore.

Risultato? I gatti trascorrevano il doppio del tempo ad annusare l’odore dello sconosciuto rispetto a quello del loro umano. In media:

  • 4,8 secondi per lo sconosciuto,
  • 2,4 secondi per il proprietario,
  • 1,9 secondi per il tubo neutro.

Curiosità o preferenza? Cosa c’è dietro questo comportamento

Secondo i ricercatori, questo comportamento non va interpretato come una mancanza di affetto. I gatti sono animali estremamente sensibili agli odori nuovi, e un aroma sconosciuto stimola la loro attenzione più di uno già familiare.

Come spiega Hidehiko Uchiyama, autore dello studio:

“I gatti percepiscono più a lungo stimoli nuovi o potenzialmente significativi. È un modo per elaborare nuove informazioni.”

Narici, cervello e feromoni: come i gatti analizzano il mondo

Un dettaglio affascinante riguarda il “nasal switching”, ovvero il modo in cui i gatti cambiano narice durante l’annusamento:

  • iniziano con la narice destra (stimoli nuovi),
  • e passano alla sinistra quando l’odore diventa più familiare.

In più, molti gatti si strofinavano il muso contro il tubo usato, in modo coerente con la narice attivata. Questo gesto, tutt’altro che casuale, serve a rilasciare feromoni dalle ghiandole facciali e marcare il territorio.

Ogni gatto è un mondo: la personalità conta

Non tutti i gatti si sono comportati allo stesso modo. I ricercatori hanno misurato:

  • i tratti di personalità (usando il test “Feline Five”),
  • e il grado di attaccamento al proprietario (con la Cat-Owner Relationship Scale).

È emerso che:

  • I gatti maschi nevrotici tendevano a sniffare più volte i tubi (sintomo di ansia o vigilanza).
  • I maschi più “amichevoli” annusavano con maggiore calma.
  • Le femmine mostravano comportamenti meno prevedibili.

Cosa ci dice davvero questo studio

  • I gatti riconoscono l’odore umano: sanno distinguere tra volti (o meglio, nasi) noti e ignoti.
  • Non è detto che associno l’odore a una persona specifica, ma riconoscono la familiarità.
  • La preferenza per l’ignoto potrebbe essere semplicemente curiosità olfattiva, non un giudizio affettivo.

Come sottolinea Carlo Siracusa, esperto in comportamento animale alla University of Pennsylvania:

“Lo studio non dimostra l’attivazione cerebrale, ma il comportamento è già un indizio importante. Serve cautela, ma è così che la scienza avanza.”

Gatti e olfatto: un senso che non va sottovalutato

Questo studio aggiunge un tassello importante alla nostra comprensione del mondo sensoriale felino.

Il gatto potrebbe sembrarti distante, ma osserva, annusa e registra ogni dettaglio su di te, anche quando non te ne accorgi.

Quindi, se il tuo micio ti annusa ogni volta che torni a casa, sta leggendo la tua storia attraverso l’odore.

Foto di Manja Vitolic su Unsplash