cervello leggere parole senza vocali
Foto di Arthur A da Pixabay

Hai mai letto frasi tipo “prq cnsgms lr plvrs sm vgs?” e capito subito che significano “perché possiamo leggere parole senza vocali?” Se sì, il tuo cervello ha appena dimostrato una straordinaria abilità: riconoscere parole anche quando mancano lettere fondamentali.

Ma com’è possibile?

Non leggiamo lettera per lettera

Secondo le neuroscienze, il cervello non decodifica le parole in modo lineare, lettera dopo lettera. Al contrario, utilizza schemi visivi, contesto e memoria linguistica per anticipare e completare il significato.

Lo spiega bene il neuroscienziato David Eagleman della Stanford University:

“Non riceviamo passivamente le frasi; le anticipiamo attivamente. Il cervello è un costruttore di modelli, non uno schermo passivo”.

Il ruolo dell’Area Visiva della Forma delle Parole (VWFA)

Il nostro “superpotere” di lettura ha una base concreta: una specifica area del cervello chiamata VWFA (Visual Word Form Area).

Situata nel giro fusiforme sinistro, tra i lobi temporali e occipitali, questa regione è specializzata nel riconoscimento delle forme delle parole e delle combinazioni di lettere familiari.

Prima che la VWFA agisca, le informazioni visive passano attraverso la corteccia visiva, che analizza forme e tratti base. Poi, la VWFA riconosce gli schemi e attiva la memoria linguistica per colmare eventuali “buchi”.

Perché riusciamo a leggere anche senza vocali

Con l’esperienza, il cervello immagazzina migliaia di combinazioni di lettere, specialmente quelle comuni in una data lingua (come “pr”, “nt”, “str”). Quando leggiamo, attinge a queste memorie per ricostruire rapidamente il significato anche da parole incomplete.

Inoltre, il contesto gioca un ruolo fondamentale. Se leggi “cntx”, probabilmente lo interpreti come “contesto” – perché il cervello anticipa le parole più probabili in base al discorso o alla frase.

Cosa ci dice questo sul nostro modo di pensare

Questo fenomeno non riguarda solo la lettura, ma mostra qualcosa di più profondo: il cervello umano non aspetta passivamente le informazioni, ma è attivo, predittivo, creativo.

Ricostruisce il mondo a partire da frammenti, ipotizza, prevede.

Ed è anche per questo che, talvolta, leggiamo ciò che ci aspettiamo di vedere, più che ciò che è realmente scritto.

Foto di Arthur A da Pixabay