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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Milioni di persone nel mondo convivono con l’herpes labiale, spesso considerato un fastidio passeggero. Ma un nuovo studio pubblicato su BMJ accende i riflettori su una possibile correlazione tra il virus HSV-1 (Herpes Simplex di tipo 1) e lo sviluppo del morbo di Alzheimer, la forma più comune di demenza neurodegenerativa.

Lo studio: un legame statistico significativo

Secondo i ricercatori, che hanno analizzato oltre 344.000 cartelle cliniche statunitensi tra il 2006 e il 2021, l’HSV-1 è più comune tra chi sviluppa l’Alzheimer rispetto a chi non riceve questa diagnosi.

  • Tra le persone con Alzheimer, lo 0,44% aveva avuto un’infezione da HSV-1
  • Tra le persone senza Alzheimer, la percentuale scendeva allo 0,25%
  • Il rischio era superiore dell’80% tra i pazienti con la malattia neurodegenerativa

“Non è la prima volta che questo legame viene segnalato”, spiega Yunhao Liu, autore dello studio, citando analoghe evidenze provenienti da Svezia, Francia e Taiwan.

Farmaci antivirali: possibile effetto protettivo

Tra i partecipanti con storia di herpes labiale, il 40% aveva ricevuto una terapia antivirale. E proprio in questo sottogruppo è emerso un dato sorprendente:

Chi assumeva farmaci contro l’herpes aveva il 17% di probabilità in meno di sviluppare l’Alzheimer rispetto a chi non li usava.

Questo potrebbe indicare un potenziale effetto protettivo delle terapie antivirali, anche se lo studio – di tipo osservazionale – non prova un nesso causale.

Come agisce il virus sul cervello?

Gli scienziati ipotizzano che l’HSV-1 possa contribuire allo sviluppo dell’Alzheimer stimolando la produzione di peptidi Aβ, sostanze che si depositano nel cervello durante le infezioni virali per proteggere le cellule.

Questi peptidi β-amiloidi sono però anche i principali responsabili della formazione delle placche tipiche della malattia.

Inoltre, il DNA del virus è stato individuato proprio in queste placche, e le persone con allele ApoE ε4, già geneticamente predisposte all’Alzheimer, sembrano essere più vulnerabili all’herpes.

Prevenzione e ricerca come priorità

Anche se i risultati non permettono di trarre conclusioni definitive, lo studio suggerisce che prevenire e trattare tempestivamente le infezioni da herpes potrebbe ridurre i rischi a lungo termine per la salute neurologica.

“Definire il legame tra virus neurotropi e Alzheimer è un processo complesso”, afferma Liu. “Ma questi dati sottolineano l’importanza di considerare la prevenzione dell’HSV una priorità di salute pubblica.”

La ricerca futura potrebbe aprire nuovi scenari nella lotta alla demenza, basandosi non solo su fattori genetici, ma anche infettivi e ambientali.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay