
Tra le nuove paure che attraversano la generazione Z e i millennial, ce n’è una che sta emergendo con forza: la peniafobia, ovvero la paura persistente e irrazionale di cadere in povertà. Un disagio poco discusso, ma sempre più diffuso, che rischia di trasformarsi in una vera emergenza psicologica.
Una generazione sotto pressione economica e psicologica
Dalla pandemia in poi, molti giovani hanno dovuto affrontare instabilità economica, lavori precari, difficoltà a pagare l’affitto e persino il ricorso alle mense solidali. Queste esperienze hanno lasciato cicatrici profonde, contribuendo a creare una percezione costante di insicurezza finanziaria.
Ma la pressione non è solo materiale: è anche culturale e mentale. Viviamo in una società dove il successo personale è spesso misurato in status, reddito e visibilità, e dove il fallimento economico è percepito come un fallimento dell’identità.
Il ruolo tossico dei social media
Instagram, TikTok e simili mostrano ogni giorno stili di vita apparentemente perfetti: vacanze esotiche, case da sogno, abiti costosi e carriere fulminanti. Un mondo patinato che sembra fuori portata per molti giovani e che genera un senso cronico di inadeguatezza e confronto frustrante.
Questa costante esposizione a modelli di “successo” contribuisce ad alimentare la peniafobia: la sensazione di essere sempre “indietro”, di non fare abbastanza, di rischiare di “restare fuori”.
Come si manifesta la peniafobia?
I sintomi possono variare da persona a persona, ma alcuni segnali sono ricorrenti:
- Ansia costante legata al denaro
- Frugalità eccessiva o evitamento delle spese minime
- Rinuncia a esperienze sociali o personali per timore di “sprecare” denaro
- Disturbi alimentari, insonnia, mal di testa e affaticamento cronico
- Pensieri ossessivi o intrusivi legati alla paura del fallimento economico
Nei casi più gravi, la peniafobia può sfociare in depressione o in veri e propri blocchi esistenziali, rendendo difficile progettare serenamente il futuro.
Come affrontare la peniafobia: 4 strategie utili
1. Lavora sulla respirazione e sulla consapevolezza
Esercizi di respirazione e pratiche come la mindfulness o la meditazione possono aiutare a ridurre l’ansia nei momenti più intensi.
2. Impara a ridimensionare i pensieri catastrofici
Un percorso di ristrutturazione cognitiva può aiutare a riconoscere i pensieri negativi automatici e sostituirli con visioni più realistiche e sostenibili.
3. Scollegati dal mito del successo immediato
Ricorda che ciò che vedi online è spesso il frutto di messa in scena e filtri. Ogni percorso è unico, e la crescita personale non ha scadenze.
4. Chiedi aiuto se necessario
Consultare uno psicologo può aiutarti a dare un nome alla tua ansia, comprenderne le cause profonde e sviluppare strategie concrete per affrontarla.
Un segnale da non ignorare
L’ascesa della peniafobia è un campanello d’allarme collettivo: ci parla di una generazione fragile, schiacciata tra aspettative altissime e realtà incerte.
Affrontarla significa non solo offrire supporto individuale, ma rivedere i modelli di successo, consumo e valore che la nostra società continua a promuovere.
Foto di Paolo Trabattoni da Pixabay