continenti campo magnetico terrestre
Foto di PIRO da Pixabay

Le profondità della Terra nascondono segreti ancora inesplorati. Tra questi, due gigantesche masse minerali situate nel mantello terrestre, una sotto il Pacifico e l’altra sotto l’Africa, stanno attirando l’attenzione della comunità scientifica. Queste formazioni, note come grandi province a bassa velocità (LLVP, Large Low-Velocity Provinces), sono alte fino a 900 chilometri e si estendono per migliaia di chilometri in larghezza.

Un legame con le placche tettoniche

Secondo un recente studio pubblicato su Nature, esiste una stretta connessione tra queste strutture e il movimento delle placche tettoniche in superficie. Gli scienziati ipotizzano che i continenti sprofondati nel mantello, risultato di miliardi di anni di subduzione della crosta terrestre, abbiano contribuito alla formazione di queste enormi masse. Questa scoperta suggerisce che le province a bassa velocità potrebbero essere composte da materiale crostale subdotto e riciclato, mescolato con il mantello profondo.

Un impatto sulle onde sismiche

Le LLVP non sono solo curiosità geologiche, ma hanno effetti tangibili sulla sismologia. Poiché queste strutture sono più dense rispetto al mantello circostante, rallentano le onde sismiche, rendendo più difficile per i geologi mappare con precisione l’interno della Terra. Questo fenomeno ha sollevato interrogativi sulla loro composizione e sulla loro influenza sulle dinamiche interne del pianeta.

Possibili conseguenze sul campo magnetico terrestre

Un aspetto ancora più sorprendente riguarda il potenziale impatto delle LLVP sul campo magnetico terrestre. Gli scienziati ritengono che la presenza di queste masse possa impedire la dissipazione uniforme del calore dal nucleo terrestre, creando sbilanciamenti che potrebbero influenzare la stabilità del campo geomagnetico. Se confermata, questa ipotesi potrebbe offrire nuove spiegazioni per le variazioni nel magnetismo terrestre osservate nel corso dei millenni.

Una nuova prospettiva sulla struttura terrestre

Lo studio delle province a bassa velocità sta aprendo nuove prospettive sulla geodinamica del nostro pianeta. La loro origine, composizione e impatto sulle dinamiche interne restano argomenti di intensa ricerca. Capire il loro ruolo potrebbe aiutarci a comprendere meglio non solo il passato della Terra, ma anche la sua evoluzione futura e le possibili implicazioni per la vita sulla superficie.

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