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L’Amazzonia, spesso definita il polmone verde del pianeta, è al centro di un rapidissimo declino che desta preoccupazione a livello globale. Diversi studi recenti hanno identificato una combinazione di fattori che stanno accelerando la deforestazione e il degrado di questo ecosistema vitale, con impatti devastanti per la biodiversità, il clima e le comunità indigene. Uno dei principali responsabili del declino è l’espansione dell’agricoltura e dell’allevamento. Secondo un rapporto pubblicato da Greenpeace, oltre l’80% della deforestazione in Amazzonia è direttamente collegata alla creazione di pascoli per il bestiame.

La crescente domanda di carne bovina nei mercati internazionali alimenta questa pressione, incentivando l’abbattimento indiscriminato delle foreste. A questo si aggiunge il ruolo della coltivazione intensiva di soia, utilizzata principalmente come mangime per gli animali. Un recente studio della rivista Nature Sustainability ha evidenziato come grandi aziende agricole abbiano contribuito significativamente alla perdita di foreste primarie, spesso in aree protette. Le coltivazioni illegali e il mancato rispetto delle normative locali aggravano ulteriormente la situazione.

 

Declino dell’Amazzonia: le verità dietro la deforestazione e come possiamo fermarla

Un altro fattore determinante è rappresentato dalle attività estrattive, come l’estrazione dell’oro e di altri minerali preziosi. Queste attività non solo distruggono gli habitat naturali, ma contaminano anche i corsi d’acqua con sostanze tossiche, come il mercurio, mettendo in pericolo sia la fauna acquatica che le popolazioni locali che dipendono da quelle risorse.

Gli incendi forestali, spesso dolosi, svolgono anch’essi un ruolo cruciale nel declino amazzonico. Questi incendi sono spesso appiccati per liberare terreno per le attività agricole o per l’espansione urbana, ma le condizioni climatiche sempre più secche e calde amplificano la loro intensità e frequenza. Secondo l’Istituto Nazionale di Ricerche Spaziali del Brasile (INPE), il numero di incendi in Amazzonia è aumentato del 20% negli ultimi cinque anni, segnando una tendenza preoccupante.

Dietro a questi fenomeni ci sono anche responsabilità politiche e legislative. La riduzione delle protezioni legali per le terre indigene e la mancanza di enforcement delle leggi contro la deforestazione illegale sono stati punti critici. Governi locali, spesso influenzati da potenti lobby agricole e minerarie, hanno allentato le restrizioni ambientali, favorendo lo sfruttamento commerciale a scapito della conservazione.

 

Ogni ritardo potrebbe compromettere irrimediabilmente il polmone verde della Terra

Le conseguenze del declino dell’Amazzonia sono molteplici e globali. La foresta pluviale, che funge da enorme deposito di carbonio, sta perdendo la sua capacità di assorbire CO2, contribuendo all’aggravarsi del cambiamento climatico. Inoltre, la perdita di biodiversità minaccia numerose specie endemiche e indebolisce l’intero ecosistema, riducendo la sua resilienza di fronte a eventi estremi.

Tuttavia, esistono soluzioni. La ricerca suggerisce che un rafforzamento delle leggi ambientali, insieme al supporto internazionale per progetti di conservazione, può invertire la tendenza. Iniziative come il ripristino delle foreste, il sostegno alle comunità indigene e la promozione di pratiche agricole sostenibili sono essenziali per garantire un futuro all’Amazzonia. Ma il tempo è un fattore cruciale: ogni ritardo potrebbe compromettere irrimediabilmente il polmone verde della Terra.

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