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Photo By Alberto Romeoalbertoromeo@neomedia.it

Il mare è al tempo stesso uno degli habitat più colpiti in assoluto dal cambiamento climatico e una fonte di opportunità per combatterlo. Per quest’ultimo caso, le alghe brune sono un metodo valido per ridurre la presenza di anidride carbonica grazie alla loro capacità di intrappolarla e rilasciare del semplice carbonico tramite una sostanza viscida.

Attualmente la stima degli scienziati del campo è che le alghe brune siano responsabili della rimozione di oltre 550 milioni di tonnellate l’anno di questo gas serra. È un’enormità, ma rimane ovviamente una frazione di quello che serve per invertire il fenomeno attuale; per intenderci, si tratta delle stesse emissioni annuali della solo Germania. Detto questo, il sapere che di fatto riesco a smaltire la CO2 apre nuove possibilità su come sfruttarle per combattere il cambiamento climatico.

 

La capacità della alghe brune di assorbire l’anidride carbonica

Le parole dei ricercatori del Max Planck Institute for Marine Microbiology: “Le escrezioni di alghe brune sono molto complesse e quindi incredibilmente complicate da misurare. Il fucoidan costituiva circa la metà delle escrezioni delle specie di alghe brune che abbiamo studiato, il cosiddetto fucus. Il fucoidano è così complesso che è molto difficile per altri organismi usarlo. Sembra che non piaccia a nessuno. Questo rende le alghe brune particolarmente efficaci nella rimozione di anidride carbonica dall’atmosfera a lungo termine, per centinaia o migliaia di anni.”

Da qui a poter sfruttare le alghe brune contro l’aumento dell’anidride carbonica ce ne passa, ma è un’alternativa da valutare. Al momento le suddette non sono un problema per l’ambiente marino, ma favorirne la diffusione potrebbe avere effetti indesiderati. In ogni i ricercatori sono intenzionati a studiare altre alghe per capirne le probabilità.