
Un pasto nutriente può fare molto più che saziarci: può anche innescare il rilascio di serotonina, la sostanza chimica che promuove il benessere e l’euforia nel nostro cervello. Un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università di Bonn e dell’Università di Cambridge ha scoperto un’interessante connessione tra il sistema digestivo e il cervello, approfondendo come il consumo di cibo possa influire direttamente sul nostro stato d’animo.
Durante lo studio, i ricercatori hanno esaminato il sistema nervoso delle larve del moscerino della frutta, analizzando circa 15.000 neuroni tramite un microscopio elettronico. Il risultato è stata una ricostruzione tridimensionale delle connessioni neurali che collega il sistema gastrointestinale al cervello. In particolare, hanno individuato un “recettore di stiramento” nell’esofago, capace di rilevare il cibo ingerito e collegato a un gruppo di neuroni nel cervello responsabili della produzione di serotonina.
Questi neuroni si attivano solo in presenza di cibo di qualità, ovvero alimenti con un alto valore nutrizionale. La serotonina, infatti, è una molecola chiave nel controllo dell’umore e della sensazione di benessere. Quando i recettori dell’esofago rilevano cibi nutrienti, i neuroni rispondono con il rilascio di serotonina, garantendo che l’organismo continui a consumare ciò che è benefico.
Questo fenomeno, scoperto in un organismo semplice come il moscerino della frutta, apre la strada a importanti implicazioni per la salute umana. Se un meccanismo simile fosse presente anche negli esseri umani, potrebbe avere un impatto significativo nella comprensione di disturbi alimentari come l’anoressia o le abbuffate.
Secondo il ricercatore Andreas Schoofs, questo studio dimostra come il nostro corpo effettui una sorta di controllo di qualità sul cibo ingerito, regolando la produzione di serotonina in base al valore nutrizionale del pasto. Questo meccanismo potrebbe essere una chiave per future terapie mirate a migliorare il benessere psicologico attraverso l’alimentazione.