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Foto di Gerald Schömbs su Unsplash

Chi nuotava più veloce: il megalodonte o il grande squalo bianco? Un nuovo studio cerca di rispondere a questa affascinante domanda, svelando che il gigantesco megalodonte aveva un leggero vantaggio in termini di velocità.

Nonostante le dimensioni colossali del megalodonte, che lo rendono uno dei più grandi predatori marini mai esistiti, la sua velocità di nuoto era sorprendentemente simile a quella del grande squalo bianco, noto per la sua agilità e ferocia. Entrambi i predatori marini cacciavano a una velocità paragonabile a quella di un corridore umano medio.

 

Analisi dei Denticoli: La Chiave per Capire la Velocità

Lo studio, pubblicato sul Journal of the Royal Society Interface, ha analizzato i denticoli dermici, piccoli strutture a forma di V presenti sulla pelle degli squali, per stimare la loro velocità di caccia. I denticoli dermici sono più simili ai denti che alle scaglie, e la loro particolare conformazione riduce la resistenza e la turbolenza, permettendo agli squali di scivolare nell’acqua con maggiore efficienza.

Specie diverse hanno denticoli con caratteristiche diverse, e gli scienziati hanno utilizzato queste differenze per ipotizzare la velocità di nuoto. Analizzando i denticoli del megalodonte (Otodus megalodon) e confrontandoli con quelli del grande squalo bianco moderno (Carcharodon carcharias), i ricercatori hanno potuto stimare le velocità di nuoto di questi giganti marini.

I Risultati dello Studio

I risultati della ricerca indicano che il megalodonte probabilmente cacciava a una velocità di circa 5,9 metri al secondo, leggermente superiore ai 5,7 metri al secondo del grande squalo bianco. Tuttavia, entrambi i colossi marini sono superati dallo squalo mako (Isurus oxyrinchus), che secondo le stime può raggiungere una velocità di caccia di ben 10,5 metri al secondo.

 

Tecnologie Avanzate per Scoperte Innovative

Lo studio ha utilizzato la tomografia computerizzata a raggi X per rivelare la morfologia tridimensionale dettagliata della superficie dei denticoli dello squalo bianco, una tecnica innovativa che potrebbe ispirare nuove applicazioni nella fluidodinamica, come la progettazione di costole per ridurre la resistenza. Questo approccio avanzato potrebbe essere utilizzato anche per stimare le velocità di nuoto di altre specie estinte, aprendo nuove prospettive nella ricerca paleontologica.

In una ipotetica gara tra megalodonte e grande squalo bianco, il megalodonte emergerebbe come vincitore, anche se di poco. Questi risultati non solo arricchiscono la nostra comprensione dei predatori marini del passato, ma possono anche influenzare le tecnologie future nel campo della fluidodinamica. La scienza continua a svelare i misteri dei giganti del mare, permettendoci di immaginare con maggiore precisione la vita nei nostri oceani milioni di anni fa.