
Molte volte, mentre si è al lavoro, ci si sente male per una serie di motivi, dall’influenza ai dolori addominali, che possono compromettere la produttività e la concentrazione. Tuttavia, quanto è comune comunicare al proprio datore di lavoro il motivo del malessere e chiedere il permesso di tornare a casa?
Lo studio
Uno studio recente condotto su 247 studentesse e lavoratrici con il ciclo mestruale ha rivelato che solo il 6,7% di esse si sentirebbe a proprio agio nel comunicare il motivo delle loro assenze o del disagio al lavoro a causa delle mestruazioni. Questo dato evidenzia una diffusa riluttanza delle donne a parlare apertamente dei loro periodi dolorosi con i datori di lavoro.
Secondo gli autori del rapporto, l’87% degli intervistati, di cui il 96% identificato come donne, ha dichiarato che il loro ciclo mestruale interferisce spesso con il lavoro o lo studio. Tuttavia, molte di loro preferiscono nascondere il disagio dietro altre scuse, per timore di essere giudicate o stigmatizzate.
La Spagna ha fatto un passo avanti nell’affrontare questa questione diventando il primo paese in Europa ad approvare il congedo mestruale, finanziato dallo Stato, per periodi dolorosi e invalidanti. Questa iniziativa mira a rendere i luoghi di lavoro più inclusivi per le donne con le mestruazioni, consentendo loro di affrontare il disagio in modo aperto e senza timori di discriminazione o stigma.
Questo dimostra un crescente riconoscimento della necessità di affrontare le esigenze delle donne nei luoghi di lavoro e di ridurre il tabù legato alle mestruazioni.