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Il mondo della ricerca scientifica ha raggiunto un traguardo epocale: una squadra di ricercatori britannici ha sviluppato una tecnica di imaging avanzata che permette di scrutare l’interno delle cellule tumorali come mai prima d’ora. Questo progresso rivoluzionario, presentato su Analytical Chemistry, promette di rivoluzionare la nostra comprensione del cancro e delle sue risposte ai trattamenti.

L’autrice principale dello studio, Melanie Bailey, ha sottolineato l’importanza cruciale dei lipidi all’interno delle cellule tumorali, rivelando che non solo servono come fonte di energia per la crescita e la proliferazione delle cellule malate, ma giocano anche un ruolo chiave nella metastasi e nella comunicazione intercellulare. Utilizzando la tecnologia di imaging della società giapponese Yokogawa, denominata Single Cellome System SS2000, i ricercatori sono stati in grado di isolare singole cellule tumorali e marcarle con coloranti fluorescenti per evidenziarne i lipidi interni.

In collaborazione con l’azienda canadese Sciex, specializzata in spettrometria di massa, è stato sviluppato un innovativo metodo che consente di analizzare in dettaglio la composizione lipidica delle cellule tumorali. Questo approccio ha rivelato che diverse cellule tumorali possono avere profili lipidici distinti, i quali possono cambiare in risposta all’ambiente circostante.

Il potenziale di questa scoperta è enorme: comprendere come i lipidi influenzano la risposta dei tumori ai trattamenti potrebbe aprire la strada a nuove terapie mirate e più efficaci. Se i lipidi risultano essere coinvolti nella resistenza ai farmaci o alla radioterapia, potrebbe essere possibile sviluppare strategie terapeutiche specifiche per contrastare questa resistenza.

Ma le implicazioni di questa tecnologia non si fermano qui. Oltre alla lotta contro il cancro, i lipidi sono cruciali anche per altre aree della medicina, come l’immunologia, lo studio delle malattie infettive e persino la comprensione dei nostri ritmi biologici interni. La nuova tecnica di imaging potrebbe dunque rivelarsi un prezioso strumento in una vasta gamma di ambiti medici, aprendo nuove frontiere nella ricerca e nella cura delle malattie.