
Una scoperta rivoluzionaria nella lotta contro il cancro è stata pubblicata su Cell Death & Differentiation, aprendo nuove vie nella cura dei tumori. La ricerca ha presentato un approccio innovativo che mira a superare le barriere protettive dei tumori solidi, migliorando l’efficacia di terapie antitumorali, come la terapia CAR-T.
Questo metodo pionieristico coinvolge l’attivazione di una “bomba a orologeria” nelle cellule che rivestono i vasi sanguigni del tumore, un punto chiave per controllare l’accesso al tessuto tumorale. La chiave di questo nuovo approccio è il recettore “Fas” o “CD95”, noto per il suo ruolo nella morte cellulare programmata.
Gli scienziati hanno identificato un anticorpo in grado di agire come un “interruttore”, legandosi a una parte specifica del recettore Fas. Questo “interruttore” avvia efficacemente l’autodistruzione delle cellule tumorali circostanti. Tale progresso consente alle terapie antitumorali, come la terapia CAR-T, di raggiungere più bersagli all’interno del tumore.
La terapia CAR-T, che coinvolge la riprogrammazione delle cellule T del sangue per attaccare le cellule tumorali, è stata limitata ai tumori del sangue, poiché ha incontrato difficoltà nel penetrare nei tumori solidi. Questa sfida è attribuita alle cellule “spettacolari” che, prive degli antigeni usualmente bersagliati dalle cellule T, creano barriere che impediscono l’infiltrazione delle cellule immunitarie, rendendo il tumore “freddo”.
I ricercatori hanno sviluppato due anticorpi altamente efficaci nel legarsi ai recettori Fas, causando l’autodistruzione selettiva delle cellule tumorali. Questa scoperta ha dimostrato risultati promettenti nei modelli di cancro ovarico e in diverse linee cellulari tumorali in laboratorio.
Questa conoscenza non solo potrebbe indicare un miglioramento significativo nella terapia CAR-T per le cellule bystander, ma anche aprire le porte allo sviluppo di anticorpi che attivano Fas, uccidendo selettivamente le cellule tumorali. Questa innovazione sostiene il potenziale di ulteriori progressi nella terapia con cellule CAR-T per i tumori solidi, gettando una luce positiva sul futuro delle cure antitumorali.