
La scoperta della città perduta a Tonga grazie alla tecnologia LiDAR ha rivoluzionato la nostra comprensione della storia del Pacifico. Queste rovine, nascoste sotto la vegetazione, dimostrano che l’urbanizzazione iniziò molto prima dell’arrivo degli europei nell’arcipelago, sfidando le concezioni precedenti e portando alla luce un nuovo capitolo della storia di Tonga.
Grazie alla scansione aerea effettuata dall’Università Nazionale Australiana, sono stati rivelati numerosi elementi, tra cui strade, fortificazioni, edifici comunali e cumuli di terra utilizzati per varie attività, come la cattura dei piccioni. La datazione delle strutture risale all’anno 300 d.C., indicando che l’urbanizzazione iniziò ben 700 anni prima di quanto precedentemente ipotizzato. Questo suggerisce un’importante crescita demografica e cambiamenti sociali ed economici correlati.
La scoperta sfida anche l’idea diffusa tra gli europei dell’epoca che il Pacifico meridionale fosse privo di società umane complesse. In realtà, Tonga e altre isole del Pacifico erano già coinvolte in una forma di urbanizzazione a bassa densità, un modello unico rispetto a quello europeo. Questa scoperta ci ricorda che le culture e le società hanno sviluppato forme diverse di organizzazione e urbanizzazione, ognuna con la propria unicità e complessità.
La tecnologia LiDAR si conferma quindi uno strumento prezioso per l’archeologia, consentendo di esplorare e mappare terreni difficili da raggiungere, come la densa vegetazione tropicale. Questa scoperta in Tonga si unisce ad altre importanti ritrovamenti in tutto il mondo, dimostrando il potenziale di questa tecnologia nel rivoluzionare il nostro modo di comprendere il passato umano.