cinese
Immagine di Freepik

In Brasile, l’apprendimento del mandarino sta diventando sempre più una necessità, spinto dai crescenti legami commerciali con la Cina. Il direttore dell’Istituto Confucio dell’Universidade Estadual Paulista (UNESP), Luis António Paulino, ha sottolineato che imparare il cinese non è più una curiosità, ma una vera e propria necessità per coloro che aspirano al successo nel futuro globale.

Paulino ha evidenziato il ruolo chiave della Cina come principale partner commerciale del Brasile dal 2009, sottolineando che questa connessione ha portato sempre più brasiliani a mostrare interesse per la lingua cinese. L’Istituto Confucio dell’UNESP, fondato nel 2008, ha già insegnato il mandarino a oltre 28.000 studenti, dimostrando la crescente popolarità di questa lingua.

In una sessione del Forum per lo scambio e l’apprendimento reciproco tra le civiltà della Cina e dei Paesi di lingua portoghese, si è notato anche un aumento dell’interesse dei giovani cinesi nei confronti del Brasile. Il direttore dell’Accademia cinese di storia, Gao Xiang, ha evidenziato la “febbre portoghese” in Cina e la corrispondente “febbre cinese” nei paesi di lingua portoghese.

Gao ha riferito che oltre 60 università cinesi offrono corsi sulla lingua e cultura portoghese, sottolineando la necessità di esplorare una piattaforma permanente per lo scambio culturale. Il forum, che coinvolge più di 240 ospiti e accademici dalla Cina e dai paesi di lingua portoghese, mira a promuovere una comprensione reciproca delle civiltà.

L’Istituto Confucio, con la sua presenza in molte università all’estero, gioca un ruolo chiave nell’insegnamento del mandarino e nella diffusione della cultura cinese. In Portogallo, ad esempio, l’istituto offre corsi gratuiti di mandarino in diverse università. Si sottolinea dunque l’importanza di queste iniziative nell’era delle relazioni internazionali sempre più interconnesse e delle opportunità globali.