
Il motivo per cui dormiamo potrebbe finalmente essere stato svelato da un team di ricercatori che suggerisce che il sonno è necessario per mantenere il cervello in uno stato di “criticità”, una condizione ottimale tra ordine e caos. Questo stato, definito dai fisici, è stato collegato al sonno in un nuovo studio che potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione del riposo notturno.
Nonostante le numerose teorie avanzate negli ultimi decenni, la funzione specifica del sonno rimaneva un mistero. Tuttavia, secondo Keith Hengen dell’Università di Washington, il sonno è così vitale che senza di esso moriremmo.
Lo studio
Il team di ricercatori ha basato la sua ricerca sulla teoria della “criticità”, che descrive un sistema complesso che si trova nel punto critico tra ordine e caos, una proprietà già conosciuta dagli informatici ma mai associata al sonno. Gli scienziati hanno dimostrato che il cervello umano lavora attivamente per mantenere la “criticità”, e il sonno sembra essere il modo in cui il corpo ripristina questo stato ottimale.
L’esperimento, condotto su topi, ha mostrato che il punto di massima criticità si verifica dopo un periodo di sonno ristoratore e diminuisce con il passare del tempo durante la veglia. Gli effetti della veglia sulla criticità erano così significativi che i ricercatori erano in grado di prevedere quando i topi avrebbero dormito.
“Ogni momento di veglia tende a spostare i circuiti cerebrali lontano dalla criticità, mentre il sonno è responsabile della ripartenza del cervello”
spiega Hengen.
Nonostante i risultati siano stati ottenuti su topi, il team ritiene che questa scoperta sia un passo avanti significativo nel comprendere il mistero del sonno, considerando il cervello come un “computer biologico” che cerca di mantenere uno stato ottimale attraverso il riposo notturno. Ulteriori ricerche saranno necessarie per confermare questa teoria, specialmente negli esseri umani, ma i risultati finora ottenuti sono promettenti e potrebbero portare a nuovi trattamenti per i disturbi del sonno.