
Il sonno bifasico è un regime di sonno che si discosta dal tradizionale ciclo notturno in favore di due periodi di riposo durante le 24 ore. Mentre il sonno monofasico è caratterizzato da un lungo periodo di sonno continuo di notte, il sonno bifasico prevede un sonnellino aggiuntivo durante il giorno. Questo approccio non convenzionale sta guadagnando sempre più attenzione per i suoi presunti benefici sulla salute e sul benessere.
Molti studi storici, ne hanno trovato ad esempio traccia nel Medioevo, ma anche nei secoli successivi. Attualmente questa abitudine si è per lo più persa, anche se in alcune aree latinoamericane o del Mediterraneo resiste ancora una forma simile, composta dal classico riposo notturno, più ridotto della norma, al quale però si aggiunge un momento pomeridiano dedicato alla siesta, più lungo del nostro pisolino. In questi casi, al sonno notturno si dedicano solitamente 5 o 6 ore, mentre alla siesta dai 60 ai 90 minuti.
Sonno bifasico, cos’è e come riesce a migliorare la qualità del sonno?
L’idea alla base del sonno bifasico è che il corpo umano sia naturalmente predisposto per più di un periodo di riposo giornaliero. Alcuni sostenitori ritengono che questa pratica sia più in linea con i ritmi circadiani naturali dell’organismo, consentendo un migliore adattamento e regolazione degli ormoni del sonno come la melatonina. Ciò potrebbe tradursi in un sonno più profondo e riparatore, migliorando la qualità del riposo complessivo.
Coloro che praticano il sonno bifasico spesso riportano un aumento dell’energia e della produttività. Poiché il sonnellino durante il giorno può fornire un rapido sollievo dalla fatica e dallo stress, molte persone trovano che questo approccio contribuisca a mantenere elevati i livelli di energia e a migliorare la concentrazione nel corso della giornata. Ciò potrebbe essere particolarmente utile per coloro che affrontano periodi di stress intenso o lavorano in turni irregolari.
Alcuni studi preliminari suggeriscono che il sonno bifasico possa avere benefici per il benessere mentale ed emotivo. Riducendo la privazione del sonno, questa pratica potrebbe contribuire a mitigare i sintomi dell’ansia e della depressione. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno il rapporto tra sonno bifasico e salute mentale. La capacità di ridurre lo stress e migliorare la regolazione degli ormoni correlati al sonno potrebbe, in teoria, contribuire a ridurre il rischio di patologie cardiache. Tuttavia, è essenziale notare che ulteriori studi sono necessari per confermare tali effetti benefici.
Praticare il sonno bifasico richiede un adeguato adattamento e un impegno costante. È importante pianificare i periodi di sonno in modo coerente, evitare stimoli come la caffeina prima di andare a letto e creare un ambiente adatto al riposo. La transizione al sonno bifasico può richiedere tempo, ma molte persone riportano che i benefici a lungo termine ne valgono la pena. Sebbene gli studi sulla sua efficacia siano ancora in corso, i sostenitori sostengono che questo approccio offre una serie di benefici, dalla migliore regolazione del sonno alla riduzione dello stress e al miglioramento delle prestazioni cognitive. Tuttavia, prima di adottare qualsiasi cambiamento nella routine del sonno, è sempre consigliabile consultare un professionista della salute per garantire che sia appropriato per le esigenze individuali.
Immagine di gpointstudio su Freepik