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Quando si tratta di ottenere copertura mediatica, le idee innovative possono essere un alleato potente. Tuttavia, pochi osano tanto quanto Maria Angeles Duran, una cittadina spagnola che si è autoproclamata “proprietaria” del sole.

La storia di questa donna straordinaria ha inizio nel 2010, quando ha ottenuto un atto notarile che la dichiara unica proprietaria del Sole, una stella di tipo spettrale G2 al centro del Sistema Solare. Originaria di Vigo, Durán, oltre ad essere psicologa e scrittrice, è anche avvocato, una professione che le ha permesso di individuare una presunta scappatoia legale per prendere il controllo del nostro astro.

La sua scoperta avvenne mentre stava scrivendo il suo libro, quando si imbatté nel caso di Dennis Hope, un americano che nel 1980 aveva trovato una scappatoia legale e si era dichiarato proprietario della Luna. Entrambi si basavano sul Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967, che non impedisce agli individui di rivendicare la proprietà dei corpi celesti.

Dopo essersi dichiarata “proprietaria” del Sole, Durán afferma di aver iniziato a vendere appezzamenti, ma il suo post su eBay è stato rimosso. Nel 2015, ha affrontato una situazione legale insolita quando un gruppo di persone l’ha riconosciuta come proprietaria del Sole, ma l’ha denunciata per danni alla pelle causati dal sole. Nonostante le richieste non abbiano avuto successo, nel novembre 2021, ha preso una decisione ancora più audace: tassare l’intera umanità per l’uso del sole. “Conosco la legge e ho sostenuto legalmente la mia richiesta. L’ho fatto per primo. Quando hai una proprietà, ha senso usarla. Le aziende elettriche beneficiano dei fiumi, che sono di tutti, quindi spero di sfruttare il sole“, ha dichiarato l’imprenditrice.

Secondo i piani di Durán, il ricavato dalla tassazione sarà distribuito con il 50% al governo spagnolo, il 20% a un fondo pensione del paese, il 10% alla ricerca e il restante 10% finirà nelle sue tasche. Questa non è la prima volta che Durán cerca di fare soldi con le sue “proprietà”, avendo già avviato una causa nel 2008 per registrare a suo nome il grido di Tarzan, senza successo. La sua storia continua a catturare l’attenzione e a suscitare dibattiti sui social network.