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Un’affascinante scoperta ha sconvolto le concezioni scientifiche riguardo ai fossili di piante antiche. Studi recenti hanno rivelato che i fossili di Sphenophyllum colombianum, precedentemente identificati come piante fossili, sono, in realtà, i resti fossilizzati di cuccioli di tartaruga. La scoperta è il risultato di un’analisi approfondita condotta da Fabianiy Herrera, assistente curatrice del Field Museum di Chicago, e dallo studente di paleobotanica Héctor Palma-Castro dell’Università Nazionale della Colombia.

La storia di questa scoperta inizia negli anni ’50, quando il sacerdote colombiano Gustavo Huertas raccoglieva rocce e fossili a Villa de Levya. Due esemplari in particolare, originariamente catalogati come Sphenophyllum colombianum, hanno suscitato l’interesse degli studiosi. Tuttavia, l’analisi dettagliata condotta da Herrera e Palma-Castro ha portato alla conclusione che questi fossili erano, in realtà, gusci di giovani tartarughe vissute tra 132 e 113 milioni di anni fa, durante l’era dei dinosauri.

A prima vista, i fossili sembravano presentare le foglie conservate di Sphenophyllum, ma ulteriori osservazioni hanno rivelato caratteristiche incoerenti con una pianta. “Quando abbiamo guardato in dettaglio, le linee sui fossili non sembravano le vene di una pianta“, ha spiegato Herrera. La chiave per risolvere l’enigma è giunta dall’aiuto di Edwin-Alberto Cadena, paleontologo dell’Università di Rosario, che ha identificato i fossili come gusci di tartaruga.

L’analisi dettagliata delle ossa delle tartarughe ha permesso di stimare l’età al momento della morte, rivelando che i cuccioli avevano tra 0 e 1 anno. La rarità di trovare fossili di cuccioli di tartaruga ha reso questa scoperta particolarmente straordinaria.

In onore di questa sorprendente scoperta, gli esemplari sono stati soprannominati “Turtwig”, richiamando un Pokémon che combina elementi di tartaruga e pianta. La scoperta non solo aggiunge un nuovo capitolo alla comprensione della preistoria, ma illustra anche l’importanza di riconsiderare e sfidare le interpretazioni convenzionali basate su nuove evidenze scientifiche.