Quando si parla di malattia contagiose si pensa soprattutto a virus e batteri, ma ci sono anche i funghi le cui spore possono dar vita a patologie pericolose e spaventose. Un esempio è quello che può fare una specie comune nel momento in cui penetra nel cervello. Si parla di una patologia in quanto va a formare placche amiloidi tossiche che sono tipiche del morbo di Alzheimer, anche se ovviamente in questo caso si tratterebbe di altro.
Questo tipo di aggregati causati dai funghi, nello specifico dalla Candida albicans, è stato trovato in numerosi cervelli dopo autopsie di persone affette da Alzheimer, ma anche Parkinson. Nei test sui topi è stato visto come la risposta del sistema immunitario di fronte alle spore è di sopprimere l’intruso o rimuoverlo del tutto. Nel primo caso è un problema.
Funghi e una patologia simile all’Alzheimer
La risposta immunitarie in questione va a sfruttare un enzima che è in grado anche i rendere la barriera ematoencefalica più permeabile offrendo un passaggio ai funghi. Il problema diventa ancora maggiore nel momento in cui questo fenomeno avviene in cervelli non esattamente sani. Una scoperta del genere può di fatto spiegare perché in diversi casi i trattamenti per l’Alzheimer non funzionano.
Le parole dei ricercatori: “Se eliminiamo questo percorso, i funghi non verranno più eliminati efficacemente nel cervello. Questo lavoro contribuisce potenzialmente a un nuovo importante pezzo del puzzle riguardante lo sviluppo della malattia di Alzheimer. L’idea dominante è che questi peptidi siano prodotti in modo endogeno, le nostre proteasi cerebrali scompongono le proteine precursori dell’amiloide generando i peptidi beta amiloide tossici.”