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Foto di German Eduardo Jaber De Lima su Unsplash

I gatti, con il loro mistero e il loro fascino, sono stati oggetto di numerosi racconti legati al mondo della mistica e del folklore. Ma ora, gli scienziati hanno aggiunto un nuovo strato di enigmaticità alla loro natura: la capacità di brillare al buio.

Ricercatori australiani hanno condotto uno studio che ha rivelato che i gatti domestici, insieme ad altre 125 specie di mammiferi, sono in grado di emettere fluorescenza quando vengono esposti alla luce ultravioletta (UV). Questo fenomeno era già stato osservato in vari animali, compresi gli esseri umani, ma la sua portata tra le diverse specie era rimasta sconosciuta fino a questo studio.

Gli scienziati hanno condotto la loro ricerca esaminando campioni di mammiferi in un museo al fine di determinare quanti di loro erano capaci di emettere luce fluorescente in risposta alla luce UV. In modo sorprendente, hanno scoperto che ben 125 specie di mammiferi avevano questa capacità, e ciò riguardava tutte e 27 le diverse categorie di ordini di mammiferi.

La fluorescenza si manifestava in modo più comune e intenso nelle specie notturne e in quelle con abitudini terrestri, arboree e fossorie. In queste specie, l’effetto luminoso coinvolgeva parti del corpo diverse. La funzione di questa capacità fluorescente nei mammiferi non è ancora completamente chiara, ma si suppone che possa servire come forma di segnalazione visiva, in particolare tra le specie notturne.

Esistono varie forme di fluorescenza, tutte caratterizzate dall’assorbimento della luce e dall’emissione a basso livello, creando un effetto di “bagliore”. Si ipotizza che questa caratteristica possa aiutare gli animali della stessa specie a comunicare, ma ulteriori ricerche sono necessarie per confermare il suo ruolo nella natura.

Il fenomeno della fluorescenza nei mammiferi è noto sin dal 1911, quando è stato scoperto che i capelli umani emettono luce UV. In passato, sono stati identificati singoli esempi di specie con questa capacità, ma questa indagine rappresenta uno studio completo sulla diffusione della fluorescenza tra diverse specie di mammiferi.

Le specie di mammiferi più fluorescenti tendono a essere bianche o di un giallo pallido, come l’orso polare. Alcune specie mostrano fluorescenza in aree specifiche del corpo, come pelliccia, piume, baffi, artigli e denti.

Lo studio è stato condotto da scienziati presso la Curtin University di Perth ed è stato pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science. La scoperta apre nuovi orizzonti nella comprensione del comportamento e delle caratteristiche dei mammiferi, tra cui i nostri amici felini, i gatti.