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Foto di Jessica Lewis su Unsplash

Nel vasto mondo della scelta dell’olio extra vergine, come possiamo districarci tra le luci sfavillanti dell’autenticità e le ombre del dubbio? Ecco un trucco che ti svelerà l’inganno in pochi istanti!

L’olio extravergine è da sempre un gioiello della nostra terra, l’ingrediente principe per le creazioni culinarie che fanno ballare il palato. L’Italia, benedetta dal clima, ha ospitato gli ulivi in ogni angolo del Paese, dando vita a varietà di oli con fragranze e sapori unici, come le storie delle diverse regioni. Dai pendii pugliesi alla costa calabrese, dal cuore del Lazio all’Umbria, ogni goccia ha una storia da raccontare.

Ma nonostante questo, la produzione dell’olio puro italiano ha affrontato sfide varie, dagli ostacoli del clima ai concorrenti mediterranei, che, sebbene producano quantità ingenti, non possono eguagliare la qualità italiana. Questo gioco è stato influenzato anche dalla crisi economica, spingendo i consumatori verso oli dal prezzo modesto e spesso di qualità discutibile. Di conseguenza, la produzione di olio genuino si è ridotta, mentre ha preso piede quella proveniente da olive non più legate al nostro terreno.

 

Ecco come possiamo discernere un olio extravergine di qualità: concentriamoci su ciò che dovremmo considerare

Nel labirinto di bottiglie d’olio nei supermercati, la prima mossa è scrutare il prezzo: un costo troppo basso è spesso un campanello d’allarme per la qualità. Ma questo non basta; esaminiamo la fluidità e il colore: l’olio dovrebbe scorrere agilmente, ma non troppo. Una prova? Versiamone un po’ in un bicchierino. Il colore deve evocare il dorato, puro e cristallino, senza tracce di impurità. Se mettiamo un goccio su un foglio di giornale e riusciamo ancora a leggere le parole sotto l’alone d’olio, allora possiamo essere sicuri che è puro e di alta qualità.

Ma l’autenticità ha altri volti. Assaporiamo il gusto: un vero olio di qualità avrà una personalità forte, potrebbe essere fruttato o robusto, ma una caratteristica chiave è una punta di piccante, che varierà a seconda della sua regione di origine. L’amaro leggero è un segno di autenticità, mentre un eccessivo dolcezza è spesso una bandiera rossa di scarsa qualità.

E, come in ogni mistero, l’olfatto è un dettaglio cruciale. Inaliamolo: l’odore di olive fresche e di erba tagliata ci accoglie, ma se il profumo è dolce e troppo accattivante, potrebbe essere una camuffatura della sua qualità.

In questo modo, impariamo a dipanare il filo che lega l’autenticità all’inganno, riconoscendo l’olio extra vergine autentico, un tesoro culinario che è una testimonianza delle tradizioni e dell’arte dell’Italia.