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Foto di engin akyurt su Unsplash

Dentiere e impianti rischiano di diventare obsoleti con un nuovo farmaco giapponese che promette di far crescere i denti negli esseri umani, proprio come avviene per gli squali o i coccodrilli. A differenza di questi ultimi, gli esseri umani non hanno la capacità di far crescere nuovi denti quando li perdono – o quando, in alcuni casi, semplicemente non spuntano affatto – ma tutto ciò potrebbe cambiare presto.

Un team di scienziati giapponesi afferma di aver scoperto la formula di un farmaco rivoluzionario che permette di creare nuovi denti e spera di rendere questo trattamento innovativo disponibile sul mercato entro il 2030.

Il primo trial clinico, programmato per luglio 2024, sarà dedicato esclusivamente a partecipanti con ipodontia, una condizione caratterizzata dall’assenza di uno a sei denti che colpisce l’1% della popolazione mondiale.

Il nuovo farmaco si basa sulla scoperta di un anticorpo per il gene-1, un gene che interagisce con altre proteine per sopprimere la crescita dei denti. L’anticorpo è stato associato alla sensibilizzazione uterina e stimola la crescita di nuovi denti nei topi e nei furetti con ipodontia, con questi ultimi che, ad esempio, ottengono un settimo dente simile agli altri sei grazie al nuovo farmaco. Bloccando il gene e la sua interazione dannosa con le proteine, gli scienziati sostengono di poter segnalare la proteina morfogenetica ossea, che stimola la crescita di nuovi denti.

Il segreto della capacità genetica che permette, ad esempio, agli squali di cambiare la dentizione in poche settimane, è rimasto indecifrato nel corso degli anni, e questa è la prima volta che l’idea viene tradotta in una possibile applicazione umana sotto l’effetto di un farmaco.

 

Il farmaco potrebbe “forzare” la crescita di un terzo set di denti

La maggior parte delle persone assume che abbiamo solo due set di denti durante la vita – la dentizione decidua, composta da 20 denti, che viene sostituita molto presto dalla dentizione permanente, composta, in genere, da 32 denti. Tuttavia, ci sono prove che indicano la “disponibilità” della nostra bocca per lo sviluppo di un terzo, misterioso insieme di denti.

Se circa l’1% della popolazione ha ipodontia, lo stesso vale per l’iperdontia, una condizione che causa l’insorgenza di un numero di denti superiore al normale che, secondo il team di scienziati, si manifesta con l’emergere di una terza dentizione in un terzo dei casi. Non si sa, tuttavia, se questa fosse una capacità umana che si è persa nel tempo o se è davvero esclusiva di alcuni individui.

Una cosa è certa: la capacità di sviluppare nuovi denti potrebbe cambiare radicalmente la medicina dentale e il trattamento di carie, parodontopatia e la necessità di dentiere e impianti, che potrebbero quindi non essere più necessari.