
Secondo una nuova ricerca, per dormire bene ed avere un sonno che sia davvero riposante, bisogna evitare alcuni tipi di cibi, soprattutto prima di andare a letto. Il sonno è una parte importante del ciclo biologico, fondamentale per una buona salute generale, per questo è importante curare anche questa fase della nostra giornata.
Il cibo spazzatura non ci fa dormire bene
Secondo la nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Obesity, una dieta a base di cibo spazzatura, e quindi ricca di zuccheri, grassi saturi e alimenti lavorati, può portare ad una scarsa qualità del sonno e di conseguenza a maggiori rischi per la nostra salute.
I dati ottenuti durante lo studio hanno infatti mostrato che una dieta ricca di alimenti considerati tra i così detti “cibi spazzatura”, porta ad un peggioramento del sonno, mentre una dieta più sana aiuta a dormire meglio e conduce ad una migliore qualità del sonno.
Come afferma Jonathan Cedernaes, coautore dello studio e professore associato presso l’Università di Uppsala in Svezia, “sia la cattiva alimentazione che il sonno scarso aumentano il rischio di diverse condizioni di salute”. Secondo il National Institutes of Health, i problemi del sonno sono stati infatti collegati ad un aumentato rischio di ipertensione, diabete, obesità, depressione, infarto e ictus.
Cedernaes spiega che il suo team si è basato su uno studio precedente che aveva mostrato gli effetti negativi di una dieta malsana sulla qualità del sonno. Questi dati sono stati confrontati in questa nuova ricerca con “la qualità del sonno dopo che quella stessa persona aveva seguito una dieta sana”, ha aggiunto.
La dieta influenza il sonno profondo
I ricercatori hanno quindi chiesto a 15 giovani volontari sani, tutti di sesso maschile, di seguire una dieta sana e una dieta ricca di cibi spazzatura, in ordine casuale per una settimana. Entrambi i tipi di dieta avevano all’incirca la stessa quantità di calorie. La dieta a base di cibi poco salutari conteneva quasi il doppio della quantità di grassi, 44% contro 23%, rispetto alla dieta sana, e quasi il doppio della quantità di zucchero (17% contro 9%).
La qualità del sonno dei partecipanti è stata invece misurata in un laboratorio del sonno tramite polisonnografia. Si tratta della registrazione, tramite un apposito strumento, delle onde cerebrali, dei livelli di ossigeno nel sangue, della frequenza cardiaca, della respirazione e dei movimenti oculari dei pazienti.
I dati raccolti tramite queste analisi hanno mostrato che la quantità di tempo addormentati e quella nelle diverse fasi del sonno, rimaneva invariata indipendentemente da quale dieta stessero seguendo in quel momento i diversi partecipanti alla ricerca.
Ciò che invece veniva fortemente influenzato dalla dieta era soprattutto la fase di sonno profondo. Chi era infatti sottoposto ad una dieta malsana, mostrava una minore quantità di attività a onde lente nel cervello. Si tratta di un parametro molto importante che ci dà la misura di quanto sia ristoratore il sonno. Inoltre anche la sensibilità all’insulina e la secrezione di ormoni della crescita sono state collegate al sonno a onde lente. Come spiega dunque Cedernaes, è come se una dieta ricca di cibi spazzatura, porti ad “un sonno profondo meno profondo”.
Il limiti della ricerca
Questo studio ha però dei limiti. Come hanno infatti affermato gli stessi autori. Questa ricerca si limita infatti solo al campione preso in esame, composto da solo 15 partecipanti, tutti uomini giovani e fisicamente attivi, senza problemi di obesità o di peso.
Per stabilire dunque quale sia la relazione profonda tra una dieta malsana e una peggiore qualità del sonno, saranno necessari ulteriori studi.