
Scott Adams, il creatore dei fumetti di Dilbert, ha coniato il termine “Principio di Dilbert” per spiegare perché spesso le persone incompetenti sembrano avere successo sul lavoro. Secondo questo principio, le persone che non sono in grado di svolgere un lavoro complesso o di fare scelte giuste, tendono a essere promosse perché i loro superiori non sono in grado di giudicare le loro abilità. In altre parole, le persone che non sanno fare il loro lavoro sono spesso promosse a posizioni di maggiore responsabilità perché i loro superiori non hanno le competenze necessarie per giudicare il loro lavoro.
Questo principio può sembrare scoraggiante per chiunque lavori in un ambiente in cui sembra che le persone incompetenti ottengano risultati migliori di chi ha davvero le competenze e l’esperienza necessarie per fare bene il proprio lavoro. Tuttavia, ci sono alcune spiegazioni razionali per questo fenomeno.
Come spieghiamo questo fenomeno
In primo luogo, le persone incompetenti ma che sembrano avere successo possono essere molto abili nell’ottenere il supporto dei loro superiori e dei loro colleghi. Possono avere una personalità carismatica, una forte presenza sul posto di lavoro o essere in grado di vendere se stessi e le loro idee in modo convincente. Questo può far sì che le loro mancanze in termini di abilità tecnica vengano trascurate o minimizzate.
In secondo luogo, le persone che non sono in grado di svolgere un lavoro complesso o di fare scelte giuste possono avere successo perché sono meno rischiose rispetto a chi ha le competenze e l’esperienza necessarie per svolgere bene il lavoro. Quando un responsabile assume un lavoratore incompetente, può essere meno preoccupato per eventuali errori o fallimenti perché si aspetta che il lavoratore si limiti a seguire le procedure e le istruzioni, evitando così di prendere decisioni rischiose che potrebbero mettere a rischio l’intera organizzazione.
Infine, è possibile che gli incompetenti abbiano successo perché i loro superiori non sono in grado di riconoscere il loro fallimento. In alcuni casi, i manager possono essere troppo impegnati a seguire le loro proprie carriere o a raggiungere gli obiettivi a breve termine per preoccuparsi dei risultati a lungo termine dell’organizzazione. In altre parole, i loro obiettivi individuali possono non coincidere con quelli dell’organizzazione nel suo complesso.
In conclusione, il principio di Dilbert non è solo una battuta divertente, ma rappresenta una realtà spesso presente nel mondo del lavoro. Tuttavia, se si vuole evitare di cadere in questa trappola, è importante concentrarsi sulle proprie abilità e sulla propria competenza tecnica, ma anche sullo sviluppo di una forte capacità di vendita di se stessi e delle proprie idee. Inoltre, è importante cercare di trovare superiori e colleghi che siano in grado di valutare le proprie abilità e che abbiano a cuore l’interesse dell’organizzazione nel suo complesso.