hikikomori
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Hikikomori: un termine giapponese che sta ad indicare una sindrome sociale che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, compresi gli italiani. Secondo un recente studio, nel nostro paese ci sarebbero almeno 54mila persone affette da questa sindrome.

Ma cosa significa essere hikikomori? In parole semplici, si tratta di persone che si isolano completamente dal mondo esterno, evitando qualsiasi contatto sociale per periodi di tempo prolungati, spesso anche anni. Le cause di questa sindrome possono essere diverse, ma spesso sono legate a problematiche psicologiche, come ansia, depressione, disturbi del sonno e fobie sociali.

Gli hikikomori vivono in un mondo fatto di solitudine, trascorrendo il loro tempo a guardare la televisione, a navigare su internet o a giocare ai videogiochi. Ma questo isolamento può portare a conseguenze gravi, come problemi di salute fisica e mentale, perdita di autostima e difficoltà nel trovare un lavoro o un partner.

Nonostante il fenomeno sia più diffuso in Giappone, dove si stima che ci siano almeno un milione di hikikomori, anche in Italia la situazione è preoccupante. Secondo i dati del Ministero della Salute, infatti, il 10% dei giovani tra i 18 e i 24 anni soffre di ansia, mentre il 7% di depressione. Questi disturbi possono portare all’insorgere dell’hikikomori, soprattutto se non vengono curati adeguatamente.

Fortunatamente, ci sono diversi modi per prevenire e curare questa sindrome. In primo luogo, è importante cercare aiuto professionale se si soffre di ansia, depressione o altri disturbi psicologici. Inoltre, è importante mantenere relazioni sociali significative e regolari, partecipando ad attività di gruppo e cercando di sviluppare interessi al di fuori del mondo virtuale.

Infine, è importante abbattere i pregiudizi legati alla salute mentale e alla sindrome dell’hikikomori, sensibilizzando l’opinione pubblica e promuovendo la prevenzione e la cura dei disturbi psicologici. Solo in questo modo potremo aiutare le migliaia di persone che soffrono di questa sindrome, permettendo loro di ritrovare la fiducia in se stessi e la gioia di vivere.