
L’imminente crisi energetica della Germania a portato il governo di coalizione ha fare idee, ritenute tabù, proprio per bloccare questa situazione. Le idee erano quelle di riaprire le centrali nucleari e aggiungere delle limitazioni all’alta velocità, per ridurre le emissioni di carburante. Mentre il paese, e non solo lui, si prepara a un inverno di incertezza tra i timori che il gas russo possa essere interrotto completamente e l’elettricità potrebbe scarseggiare, la coalizione a tre di socialdemocratici, verdi e FDP pro-business sta cercando modi per alleggerire la situazione.
Inoltre al centro della discussione c’è il modo in cui la Germania vuole mantenere i suoi obiettivi climatici, ossia quello di riaprire le centrali elettriche a carbone, altamente inquinanti per un periodo di tempo limitato. La proposta che però sta prendendo sempre più piede è che le restanti tre centrali nucleari del Paese, la cui chiusura è prevista per la fine dell’anno, siano mantenute in funzione, una mossa fermamente contraria dal partito dei Verdi sin dalla sua nascita negli anni ’80.
Crisi climatica, in Germania un dibattito tra il nucleare e i limiti di velocità
Nel frattempo, il FDP non ha pubblicamente segnalato di essere pronto a rinunciare alla sua dura opposizione a un limite di velocità sulle autostrade, ma l’opposizione democristiana, sotto la pressione dei loro stretti alleati, ha lasciato intendere che potrebbe essere pronta a considerare l’idea di sostenere un temporaneo limite. Le ultime tre centrali nucleari rimaste in Germania generano elettricità sufficiente per riscaldare circa 7 milioni di case o per coprire poco meno del 6% del fabbisogno elettrico del paese. Parlare di tenerli aperti rimane speculativo, ma i commenti da entrambe le parti del dibattito suggeriscono che potrebbero muoversi verso un compromesso.
L’eliminazione graduale delle centrali nucleari in Germania è stata innescata dall’incidente di Fukushima in Giappone nel 2011, ma l’invasione russa dell’Ucraina ha portato a un rinnovato dibattito. Un rapporto del governo ha concluso che non era consigliabile prolungarne l’uso in quanto avrebbe dato solo un piccolo contributo alla sicurezza energetica” e avrebbe “aumentato i costi altrove”. La sfida del rifornimento di carburante significherebbe che non avrebbero fornito elettricità fino all’autunno 2023 e che avrebbero dovuto durare dai tre ai cinque anni in più per ripagare gli investimenti in personale e infrastrutture.
Inoltre, introdurre un limite di velocità nelle parti dell’autostrada che ne sono sprovviste sarebbe più facile. I sostenitori affermano che aumenterebbe la sicurezza e ridurrebbe le emissioni. Un limite di 130 km/h potrebbe ridurre le emissioni di CO2 di 1,9 milioni di tonnellate all’anno, secondo l’agenzia tedesca per l’ambiente. Gli oppositori sostengono che ciò non rende comunque sicure le strade e la libertà di velocità deve essere rispettata poiché è una delle poche aree della vita tedesca che rimangono relativamente non regolamentate. L’ADAC, che rappresenta circa 21 milioni di conducenti tedeschi, ha affermato che circa il 50% dei suoi membri è favorevole all’introduzione di un limite e il 45% è contrario.
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