
Tra le tantissime sfida che l’uomo in questa società moderna dovrà affrontare ci sono i batteri resistenti agli antibiotici. Non poter più combattere questi organismi con dei trattamenti validi a causa della loro evoluzione è un grossissimo problema. Le armi a disposizione sono sempre di meno e le nuove scoperte tardano ad arrivare, ma ogni tanto arrivano, come in questo caso.
È stata scoperta una molecola che è stata chiamata fabimicina e nei primi test ha mostrato la capacità di controllare con efficacia i batteri più resistenti ai farmaci utilizzati finora. Nello specifico si parla dei gram-negativi che sono considerati tra i più ostici in tal senso. Di solito sono dietro alla comparsa di infezioni al tratto urinario, polmoni e quelli più complessi al flusso sanguigno.
Batteri resistenti e una nuova molecola
Le parole degli autori: “Studi genomici ed esperimenti con ceppi carenti di permeabilità hanno rivelato una varietà di bersagli biologici che possono essere coinvolti per uccidere i batteri gram-negativi. Tuttavia, la formidabile membrana esterna e le pompe di efflusso promiscue di questi agenti patogeni impediscono a molti antibiotici candidati di raggiungere questi obiettivi. Data l’attività promettente della fabimicina nei modelli di infezione del topo e i dati incoraggianti secondo cui è notevolmente più stabile nel plasma di ratto e umano, è ragionevole credere che l’efficacia della fabimicina possa migliorare poiché è usata per trattare le infezioni negli organismi superiori.”
Ovviamente trovare trattamenti validi contro questo genere di batteri è importantissimo, ma lo è anche cercare di capire il funzionamento dei suddetti e come interagiscono nel nostro organismo. Capire tutto questo può permettere di andare a creare medicine efficaci senza però dover affidarsi necessariamente a molecole di questo tipo.