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I ricercatori della Texas A&M AgriLife Research, negli Stati Uniti, hanno considerato la possibilità che insetti come mosche e scarafaggi potessero essere trasmettitori di COVID-19. Questa ipotesi è sorta dopo che altre ricerche hanno mostrato che il virus e l’RNA virale potevano essere rilevati negli insetti domestici che erano stati in contatto con il SARS-CoV-2. Ma va chiarito che questo contatto è avvenuto in laboratorio e non in un ambiente domestico.

Quindi i ricercatori, nel recente studio, hanno deciso di cercare le risposte da soli. Questa volta la ricerca verrebbe condotta in ambienti domestici. I ricercatori hanno cercato insetti nelle case dove c’era la trasmissione del virus SARS-CoV-2 negli esseri umani e negli animali domestici come cani e gatti.

Numerosi studi hanno dimostrato che alcune specie di animali possono prendere il COVID-19 e trasmetterlo all’uomo. Ecco perché i ricercatori in questo nuovo studio hanno voluto escludere la possibilità che alcuni insetti domestici potessero fare la stessa cosa. I risultati sono stati condivisi sul Journal of Medical Entomology, dove mostrano che è altamente improbabile che insetti come le mosche trasmettano COVID-19.

 

Insetti come mosche e scarafaggi: possibili trasmettitori di COVID-19

In primo luogo, i ricercatori hanno dovuto raccogliere campioni da insetti che erano stati esposti a SARS-CoV-2 in ambienti domestici. Principalmente, stavano cercando campioni di mosche e scarafaggi da case in cui anche gli animali domestici erano stati infettati dal COVID-19. Si è sospettato che in questi ambienti gli insetti potessero diventare trasmettitori di COVID-19. Tuttavia, dopo l’analisi, non hanno rilevato prove del virus SARS-CoV-2 in nessuno degli insetti nel campione.

Durante lo studio, gli autori hanno posizionato 133 trappole adesive per catturare insetti in 40 case con casi di COVID-19. Usando le trappole, sono riusciti a raccogliere 1.345 insetti, in particolare specie di mosche e scarafaggi.

Una volta raccolto un buon campione di insetti, i ricercatori hanno proceduto a eseguire l’analisi PCR quantitativa della trascrizione inversa su di essi. Mentre il liquido delle trappole è stato sottoposto a uno studio sulla concentrazione di RNA. Tutti gli insetti sono risultati negativi al COVID-19 e inoltre non hanno trovato traccia del virus nel liquido delle trappole.

La conclusione principale dello studio è stata che anche essendo estremamente esposti al COVID-19 non sembra ci sia un legame che riconduca agli insetti che trasmettono il virus. Allo stesso modo, l’indagine ha anche contribuito a escludere una possibile via di trasmissione del coronavirus e a cercare nuove tecniche di sorveglianza per COVID-19.