
Gli scienziati hanno scoperto una nuova specie “insolita” di meduse di acque profonde che vive nelle acque al largo della costa della California. La creatura, un tipo di medusa Atolla, è stata scoperta dagli scienziati del Monterey Bay Aquarium Research Institute (MBARI). Vive nella cosiddetta zona di mezzanotte dell’oceano – tra uno e quattro chilometri di profondità – una regione misteriosa dove la luce proviene solo da animali che la producono loro stessi e la pressione raggiunge i 2.500 KG metro quadrato.
Anni fa, i ricercatori avevano notato qualcosa di strano guardando video e campioni da veicoli telecomandati. Mentre Atolla, una gelatina di colore rosso con un tentacolo finale, è un abitante comune della zona di mezzanotte di Monterey Bay, c’erano alcune gelatine che sembravano diverse. Invece di un tentacolo, questa gelatina non ne aveva.
Sono stati prelevati numerosi esemplari di tre diverse gelatine simili ad Atolla prive del tentacolo. Ora hanno raccolto abbastanza dettagli per identificare formalmente uno di loro, nominandolo Atolla reynoldsi in un documento di ricerca pubblicato il mese scorso. La gelatina appena descritta è più grande di altri Atolla: il più grande esemplare raccolto dai ricercatori MBARI aveva un diametro di 13 centimetri. Inoltre, non è comune come altri tipi di Atolla: i ricercatori hanno osservato solo 10 esemplari tra aprile 2006 e giugno 2021. La specie è conosciuta solo da Monterey Bay e vive a una profondità compresa tra 1.013 e 3.189 metri.
Matsumoto e i suoi coautori ritengono che altre due specie di Atolla precedentemente sconosciute vivano anche nelle profondità della baia di Monterey, in California, insieme ai dieci tipi di Atolla già conosciuti in tutto il mondo. Sperano di usare il DNA per descrivere alla fine queste nuove aggiunte all’albero genealogico di Atolla.
L’esistenza di questa gelatina solleva interrogativi sulle specie che vivono nell’oceano globale e non sono state ancora descritte. Milioni di specie vivono nelle profondità marine e molte sono ancora sconosciute. Il NOAA stima che gli esseri umani abbiano descritto solo il 10% di ciò che si può trovare nell’oceano.
Ci vuole anche tempo per pubblicare i risultati. Secondo uno studio del 2012, il tempo medio tra la scoperta di una nuova specie e la sua “descrizione” – ad esempio il processo di descrizione formale di una specie appena identificata alla comunità scientifica – è di 21 anni. I ricercatori MBARI hanno documentato più di 225 nuove specie dalle esplorazioni nella baia di Monterey negli ultimi 34 anni, ma la zona profonda è uno dei luoghi meno esplorati.
La scoperta arriva in un momento in cui ambienti marini come la baia di Monterey affrontano crescenti pressioni dovute ai cambiamenti climatici e all’inquinamento. Uno studio del 2019 sulla baia ha rilevato alte concentrazioni di microplastiche anche a grandi profondità.