![influenza aviaria](https://infinitynews.it/wp-content/uploads/2021/12/animal-4219983_1280-1.jpg)
L’influenza aviaria è una malattia virale contagiosa negli animali, causata da un virus simile all’influenza umana. Anche se raramente la malattia è stata trasmessa all’uomo solo con un contatto molto ravvicinato con un uccello o con animali infetti. Sebbene si pensa che tutte le specie di uccelli e i maiali siano sensibili, gli allevamenti di pollame sono altamente vulnerabili alle infezioni.
Le autorità sanitarie pubbliche sono preoccupate per il potenziale del virus di mutare in sottotipi in grado di causare malattie umane. Di conseguenza avvertono che c’è sempre la minaccia di una nuova pandemia influenzale. Proprio in questo autunno il Regno Unito è stato colpito da un nuovo focolaio record, con oltre 500.000 uccelli in cattività abbattuti.
Influenza aviaria, il Regno Unito e un nuovo focolaio
All’inizio di novembre è stata dichiarata una zona di prevenzione dell’influenza aviaria in tutto il Regno Unito, che richiede rigorose misure di bio-sicurezza e che tutti i volatili devono essere tenuti in casa. Gli esperti hanno affermato che ci sono 4 ceppi, che in questi ultimi anni destano molta preoccupazione. Il primo ceppo H5N1 è stata la causa delle maggiori preoccupazioni negli ultimi anni e il governo del Regno Unito ha affermato che sono state messe in atto particolari misure di sicurezza il 21 novembre dopo casi confermati e sospetti di quel ceppo nel pollame della zona.
Una rara aquila dalla coda bianca trovata morta su Skye è tra gli uccelli selvatici risultati positivi al test, dopo un’autopsia eseguita dall’unità di patologia del Rural College scozzese. Sembra essere il primo caso di influenza aviaria che riguarda un’aquila. Gli ornitologi ritengono che potrebbe essersi nutrito di oche selvatiche infette. I dati dell’Organizzazione mondiale della sanità mostrano che dal 2003 al 2021 ci sono stati 863 casi confermati del virus H5N1 nell’uomo. Di questi casi, 456 persone sono morte. Sebbene la trasmissione sia rara, è successo.
La trasmissione all’uomo è rara
Fino a questo momento i casi maggiori di morte si sono presentati nei paesi asiatici, in comunità che sono vicinissime ad allevamenti di pollame. Sebbene l’attacco all’uomo è rarissimo, una volta che succede aumenta il rischio che il virus possa mutare in una forma che può essere trasferita da uomo a uomo. Ciò potrebbe portare ad una possibile pandemia di influenza. Il virus si trova nelle secrezioni degli occhi e del tratto respiratorio e negli escrementi di uccelli infetti. Gli esseri umani possono contrarre il virus inalando le goccioline starnutite dagli uccelli infetti o la polvere delle loro lettiere o dei loro escrementi.
La maggior parte delle infezioni presenta sintomi simil-influenzali tra cui febbre, tosse, mal di gola, naso che cola e dolori. I sintomi del sottotipo H5N1 sono più gravi e spesso portano alla morte. Altri sintomi possono includere la congiuntivite: occhi arrossati, irritati e che scaricano. Non esiste un vaccino per l’influenza aviaria. Se una persona fosse stata infettata, il servizio sanitario nazionale ha affermato che gli sarebbe stato detto di rimanere a casa o di essere messa in isolamento in ospedale.
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