
Milioni di anni fa, durante il periodo Cambriano, i vermi marini a forma di pene, conosciuti anche come Echiurias, potevano essere molto più sviluppati di quanto pensassimo. Per decenni, le forme di vita del Cambriano sono state ritenute più semplici, con evoluzioni più complesse e diverse. Ora, un nuovo studio che ha collegato il comportamento precedente dell’Echiurias con i paguri ci mostra un’altra possibilità che non avevamo considerato nel nostro passato.
Uno sguardo unico nel passato della vita sulla Terra
Per ottenere le informazioni in merito a questo cambio di prospettiva, Martin Smith, dell’Università di Durham, Regno Unito, ha eseguito un interessante studio. Al suo fianco, i colleghi della Yunnan University di Kunming, in Cina. Insieme hanno studiato quattro esemplari di vermi appartenenti al phylum Priapulida. La differenza con altri casi? I suoi fossili provenivano dai depositi di Guanshan nel sud della Cina. In questo deposito sono stati trovati campioni di tessuti sia duri che molli.
Considerando che solo i denti dei vermi marini a forma di pene sono tessuti duri, la possibilità di studiare i loro tessuti molli è unica. Infatti, è stato proprio grazie ad essi che la percezione che avevamo di queste creature e del loro passato ha finito per cambiare.
Cosa avevano in comune i paguri con i vermi marini a forma di pene?
La grande scoperta questa volta è stata che i fossili di possibili esemplari dello stesso genere estinto Eximipriapulus non erano i soli a popolare quelle zone. Oggi i vermi marini a forma di pene si nascondono nella sabbia o tra le rocce per evitare i predatori.
Nuovi dati ci dimostrano che, più di 530 milioni di anni fa, le Echiurias cercavano rifugio come i paguri. In altre parole, erano riparati in conchiglie che fungevano da guscio protettivo e da casa, non importava dove andavano. Nello specifico, i tessuti molli dei vermi marini sono stati trovati nei gusci conici degli ioliti. Attualmente questo animale (appartenente al genere Pedunculotheca) è estinto e non ha parenti stretti. Quindi questo potrebbe spiegare perché i vermi marini a forma di dolore non continuano a usare conchiglie come i paguri.
Cosa possiamo imparare da questa particolare scoperta?
Per anni si è creduto che una prima esplosione di biodiversità nel Cambriano abbia posto le basi per lo sviluppo della vita come la conosciamo. Finora era conosciuta come “l’esplosione del Cambriano” ed è stata associata alla brusca evoluzione degli animali multicellulari. Tuttavia, si credeva che organismi davvero complessi in termini di strutture e comportamento non si fossero sviluppati fino a milioni di anni dopo. Nello specifico, la scienza pensava che questo sviluppo potesse essere associato a una seconda esplosione di biodiversità avvenuta 170 milioni di anni fa: la “rivoluzione marina mesozoica”.
Nuove scoperte sui vermi marini a forma di pene dimostrano che queste creature hanno aperto la strada all’uso delle conchiglie per cercare riparo. Dopotutto, i paguri hanno iniziato a farlo solo dopo la seconda esplosione di vita. Pertanto, i ricercatori vedono questo dettaglio come un segno che forme di vita con capacità di pensiero complesse hanno abitato la Terra molto prima di quanto ci aspettassimo. Quindi, continuando a studiare le Echiurias e altre forme di vita dell’epoca, potremmo scoprire che gli ecosistemi del passato erano molto più sofisticati dal punto di vista ecologico di quanto inizialmente credessimo.