Gli attacchi di grandi squali bianchi sono piuttosto rari, ma quando avvengono possono essere fatali. Tuttavia gli attacchi agli umani sembrerebbero essere uno scambio d’identità, secondo un nuovo studio. Quest’ultimo avviene osservando alcuni umani e alcuni esemplari sotto l’acqua dell’oceano. I risultati mostrano che lo squalo bianco potrebbe non essere in grado a riconoscere gli umani, ma al momento ci sono poche ricerche riguardo al modo in cui vedevano questi esemplari.
I segnali di movimento degli umani che nuotano o che remano sulle tavole da surf e dei pinnipedi che nuotano non differivano in modo significativo. Anche la forma delle tavole da surf a remi e dei nuotatori umani era simile a quella dei pinnipedi con le pinne rapite. Per questo e dal punto di vista dello squalo bianco quindi, né il movimento visivo né i segnali di forma consentono una distinzione visiva inequivocabile tra pinnipedi e umani, supportando la teoria dell’identità errata dietro alcuni morsi.
Attacchi di squali bianchi, perché questo avviene?
Secondo lo studio, gli squali hanno una percezione dei colori limitata, tanto da essere spesso definiti daltonici, con un potere di risoluzione notevolmente peggiore di quello umano. Proprio per questo, quando sono in cerca di prede, queste specie si affidano esclusivamente al movimento e al contrasto di luminosità. Proprio per determinare in che modo i grandi squali bianchi potrebbero vedere gli oggetti sotto la superficie dell’acqua, i ricercatori hanno confrontato le riprese video con umani che nuotano, che remano e di alcuni animali pinnipedi.
Il filmato è stato filtrato per imitare la vista degli squali. I ricercatori hanno scoperto che i giovani di questa specie, che attaccano di più gli umani, non distinguono in modo definitivo le diverse forme di vita. Le sagome dei diversi oggetti in superficie sono troppo simili per gli animali, data la loro dipendenza dal movimento e dalla luce. I grandi squali bianchi, soprattutto quelli giovani, devono imparare cosa mangiare e la loro dieta cambia man mano che crescono e imparano. Questo potrebbe spiegare perché tendono ad essere più comunemente coinvolti nel mordere gli umani.
Vista poco chiara nell’oceano
Al contrario, le specie adulte riescono ad avere una distinzione migliore e quindi possono evitare gli attacchi. Lo studio è stato ripetuto anche in una grande piscina, poiché gli scienziati ritenevano che la vista degli squali era influenzata dalla poca visione dell’oceano. Credono anche che la teoria dell’identità errata potrebbe applicarsi ad altre specie di squali associate a decessi umani, come gli squali tigre o gli squali toro. Dobbiamo tener presente che questi attacchi si sono pericolosi, ma sono estremamente rari.
Anche queste specie sono in pericolo. Le popolazioni di squali e razze sono diminuite di oltre il 70% negli ultimi 50 anni, a causa della pesca eccessiva. Reti da pesca e linee di tamburi, spesso poste sott’acqua per allontanare gli animali, minacciano solo ulteriormente la specie e l’altra vita marina. Si spera che questo studio possa aiutare a trovare modi migliori per prevenire questi attacchi e fornire una migliore comprensione complessiva delle creature che sono vitali per gli ecosistemi marini.
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