
Negli anni i trattamenti immunitari per il cancro hanno alimentato sempre le speranze di molti medici e pazienti. I farmaci, chiamati inibitori del checkpoint immunitario, hanno fornito innumerevoli benefici salvavita a pazienti con diverse tipologie di cancro, tra cui melanoma e cancro ai polmoni.
Nonostante ci fosse un enorme eccitazione intorno a questi farmaci, quello che rimane difficile da capire per i medici è chi ha diritto a questi trattamenti e a chi no. Uno studio recente ha riferito che un modello specifico di marcatori sulle cellule del sangue è un probabile biomarcatore di risposta all’immunoterapia.
I biomarcatori aiutano a rilevare i benefici dell’immunoterapia
Una molecola specifica ha fornito informazioni chiave, identificando i pazienti con esiti peggiori. Questo collegamento è stato scoperto in un gruppo di pazienti con melanoma metastatico e convalidato in un secondo gruppo di pazienti con carcinoma metastatico della vescica, suggerendo che questo potenziale biomarcatore può essere ampiamente applicabile a pazienti con una varietà di tumori.
I risultati di questo studio aprono alle porte a future ricerche per verificare se integrare questo biomarcatore può migliorare i risultati per coloro che non hanno benefici con le terapie esistenti. I ricercatori di questo studio hanno fatto le loro scoperte utilizzando campioni di sangue pre-trattamento raccolti da pazienti arruolati in sette diversi studi clinici aperti presso MSK tra il 2011 e il 2017.
Per analizzare gli indizi di sangue gli scienziati hanno utilizzato una tecnica chiamata citometria a flusso. È uno strumento che analizza rapidamente gli attributi delle singole cellule mentre passano davanti a un laser. L’obiettivo dei ricercatori era identificare i marcatori trovati sulle cellule immunitarie dei pazienti correlati alla loro risposta all’immunoterapia.
Selezionare il trattamento migliore
L’immunotipo che è saltato fuori era un gruppo di pazienti che avevano alti livelli di una proteina chiamata LAG-3 espressa su vari sottogruppi di cellule T. I pazienti con questo immunotipo LAG+ avevano un tempo di sopravvivenza molto più breve rispetto ai pazienti con un immunotipo LAG-. Questa molecola ha un effetto inibitorio sulle risposte immunitarie, il che significa che le riduce. Diversi farmaci contenenti questa molecola sono attualmente in fase di sviluppo. Tuttavia perché questi biomarcatori sono cosi importanti?
I biomarcatori sono importanti nel cancro per diversi motivi. Possono aiutare medici e pazienti a selezionare il trattamento migliore e possono consentire loro di evitare trattamenti non necessari o che è improbabile che funzionino. La seconda ragione è il costo. I farmaci immunoterapici sono costosi, quindi è fondamentale disporre di un mezzo per abbinare meglio i pazienti ai farmaci disponibili.
Foto di Polina Tankilevitch da Pexels