
In Italia ci stiamo preoccupando degli incendi che hanno devastato e stanno devastando soprattutto le nostre isole. In Europa ci si preoccupa anche di tutti gli incendi che stanno imperversando nella penisola balcanica. Tutto il mondo in qualche modo sta affrontando le proprie fiamme, ma c’è un posto che nessuno sembra preoccuparsi, la Siberia.
Nel cuore della Siberia ci sono incendi boschivi che non hanno nulla a che invidiare a quelli attuali in giro per il mondo. A livello di estensione si tratta di scene apocalittiche neanche viste nei momenti peggiori in Amazzonia o in Australia. Sta bruciando così tanto terreno boschivo che il fumo ormai ha raggiunto il Polo Nord, un viaggio di oltre 3.200 chilometri per raggiungere una delle estremità virtuali del nostro pianeta.
Siberia in fiamme
Ovviamente non ci sarebbe neanche da sottolineare il fatto che tutto questo è soprattutto colpa del cambiamento climatico. La Siberia sta registrando temperature record con in aggiunta anche siccità mai vista. In uno scenario del genere risulta facile che anche un piccolo incendio posso portare alla distruzione di chilometri e chilometri di boschi e foreste. Come un cane che si morde la coda, questo sta esacerbando il problema.
L’anidride carbonica che la Siberia sta liberando a causa di questi incendi alla lunga andrà a causare molti più problemi in futuro. Gli alberi sono utilissimi non tanto per la produzione di ossigeno, ma per la loro capacità di immagazzinare proprio la CO2. Bruciando liberano quella raccolta. Una soluzione a tutto questo? Difficile trovarne che risolverà tutto questo in poco tempo, ma neanche sul lungo periodo.