cucciolo, pipistrello
Pipistrello dalla testa a martello maschio. Ph. Credit: Sarah H. Olson via Neighbourhood Bat Watch on Facebook

Il suo nome scientifico è Hypsignathus monstrosus, ma in realtà questo pipistrello ha un aspetto tutt’altro che mostruoso. Di certo si tratta di una creatura davvero insolita, ma il pipistrello dalla testa a martello dalle immagini potrebbe sembrare più un cucciolo che un mostro.

Questa strana creatura, le cui immagini sembrano il risultato di un bizzarro fotomontaggio, è stato anche il tema di alcuni francobolli africani, dato che si tratta di una specie presente nelle aree dell’Africa equatoriale di cui è endemico.

 

Degli animali davvero straordinari

Il pipistrello dalla testa a martello appartiene alla famiglia degli Pteropodidi, ed è l’unica specie del genere Hypsignathus. È un pipistrello di grandi dimensioni con la lunghezza della testa e del corpo tra 160 e 297 mm e un’apertura alare fino a 75 cm. Il suo peso può superare arrivare ad un chilogrammo ed è il più grande pipistrello africano.

Come afferma Sarah Olson, direttore associato della Wildlife Conservation Society (WCS), “questi chirotteri sono davvero sbalorditivi. Qualsiasi caratteristica di questi animali, occhio, pelo, naso, orecchio, ala o zampa, è straordinario. I baffi presentano caratteristiche uniche per ogni individuo, e le pieghe nasali e delle labbra dei maschi adulti, forniscono una finitura scultorea all’aspetto generale di questo chirottero.”

“Mentre li maneggiamo per raccogliere campioni, mostrano comportamenti precisi che vanno dal docile ma può capitare che tentino di mordere, per questo usiamo guanti spessi di pelle. Come i più grandi pipistrelli africani che si nutrono di frutta (i maschi pesano circa un chilo), sono macchine volanti per la dispersione dei semi, fondamentali per la salute della foresta equatoriale”, continua Olson.

I pipistrelli dalla testa a martello si nutrono infatti di mango, Annona, alcune specie di Ceiba, Musanga cecropioides, Anthocleista, Chlorophora, delle specie di Ficus e di Musa, Guava, Adenia cissampeloides e alcune specie di Solanum. Raramente però sono stati osservati mentre attaccavano del pollame o si cibavano di carcasse di piccoli uccelli.

 

Le caratteristiche principali di questo buffo pipistrello

Una delle particolarità di questo pipistrello è il rostro del cranio massiccio e lungo, compresso lateralmente ed elevato. Mentre la scatola cranica è piccola, rotonda e con la parte posteriore deflessa. La testa nel complesso è enorme, con un muso lungo che si sviluppa notevolmente verso l’alto e che termina in un cuscinetto carnoso appiattito formato dalle labbra.

Il suo manto invece è costituito da una pelliccia corta, soffice e lanosa, di colore bruno-grigiastro sulle parti dorsali con dei riflessi bruno-rossastri sulla groppa e sulle zampe. Dal collo fino alle spalle invece la pelliccia è biancastre e con peli più chiari, lunghi e lanosi, sulle spalle.

Il pipistrello dalla testa a martello è in grado di produrre potenti vocalizzi, utilizzati durante la stagione degli accoppiamenti per attrarre le femmine. Presenta delle ali bruno-nerastre, ricoperte di una peluria marrone sugli avambracci e di una striscia bianca lungo l’attaccatura ventrale sui fianchi e sono attaccate posteriormente alla base del secondo dito del piede.

Questo chirottero privo di coda, di giorno si rifugia singolarmente o in piccoli gruppi fino a 25 individui nel fogliame di grossi alberi a 20-30 metri dal suolo. Cambia il suo riparo ogni 5-9 giorni. Al tramonto da inizio alle sue attività e, dopo essersi preso cura della sua pelliccia, si dirige in volo verso i luoghi di nutrizione o di corteggiamento. Il volo è diretto negli spazi aperti, ma preciso e manovrato nella vegetazione, dove può anche rimanere sospeso in aria.

 

Il rapporto di questo pipistrello con il temibile virus dell’Ebola

Il pipistrello dalla testa a martello potrebbe essere uno dei pipistrelli africani che contrae in modo asintomatico il virus dell’Ebola, anche se gli scienziati non hanno ancora stabilito se si tratti di un ospite accidentale o di un vero e proprio serbatoio del virus.

Come spiega la dottoressa Olson, questo pericoloso virus letale, non è un pericolo solo per la salute umana, ma rappresenta anche una delle maggiori cause per il drastico calo delle popolazioni di gorilla di pianura occidentale in Congo e Gabon.

Olson ritiene che il compito di scienziati e ricercatori in questi luoghi, sia quello di cercare di capire come poter prevenire le epidemie di Ebola per salvaguardare la conservazione di questi pipistrelli.

Ph. Credit: Sarah H. Olson via Neighbourhood Bat Watch on Facebook