Covid-19 vaccino Johnson & Johnson variante Delta
Foto di Vinzenz Lorenz M da Pixabay

Un recente studio, effettuato sul vaccino Covid-19 Johnson & Johnson, ha dichiarato che la singola iniezione sia efficace sulla variante Delta, vista per la prima volta in India e in poco tempo diventata dominante tra le varie varianti del Covid-19. Il vaccino sembrerebbe aver generato una risposta anticorpale di almeno otto mesi.

Inoltre sembrerebbe che questa iniezione singola abbia avuto più risposta alla Delta rispetto quella Beta, che è stata localizzata per la prima volta in Sud Africa, sebbene la dose abbia funzionato contro tutte le cosiddette varianti di preoccupazione. Questo studio, insieme ad un altro, confermano e rafforzano l’efficacia di Johnson & Johnson sul Covid-19, proteggendo tutte le persone a livello globale.

 

Covid-19, il vaccino Johnson & Johnson protegge dalla variante Delta

I dati attuali per gli otto mesi studiati finora mostrano che il vaccino a iniezione singola Johnson & Johnson Covid-19 genera una forte risposta anticorpale neutralizzante che non diminuisce; piuttosto, si osserva un miglioramento nel tempo. L’annuncio segue un annuncio da parte di Moderna secondo cui il suo vaccino mRNA aveva prodotto anticorpi contro diverse varianti di coronavirus, incluso il ceppo Delta.

Uno studio separato ha suggerito che i vaccini mRNA prodotti da Moderna e Pfizer potrebbero fornire una protezione persistente contro Covid-19 per anni, a condizione che il virus non muti troppo oltre le sue forme attuali. Il vaccino induce il sistema immunitario a produrre anticorpi e globuli bianchi specializzati che agiscono contro il virus, offrendo protezione contro Covid-19. Come sappiamo però questo vaccino potrebbe avere degli effetti collaterali che potrebbero manifestarsi uno o due giorni dopo la vaccinazione.

Uno degli effetti più frequenti presentatisi sono disturbi al sangue, con la formazione di coaguli di sangue, anche in siti insoliti come cervello, fegato, intestino e milza, in alcuni casi con la presenza di sanguinamento. Questi casi si sono verificati nelle prime tre settimane successive alla vaccinazione e principalmente in donne sotto i 60 anni di età. Questa condizione ha provocato anche la morte.

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