
Un nuovo sistema sperimentale mostra che l’esposizione di SARS-CoV-2 a una temperatura molto elevata, anche se applicata per meno di un secondo, può essere sufficiente per neutralizzare il virus in modo che non possa infettare nessun altro. Che il calore possa neutralizzare il Covid-19 era già stato dimostrato in precedenti ricerche. Ora, il nuovo studio, pubblicato a febbraio sulla rivista Biotechnology and Bioengineering, mostra che il fenomeno può avvenire a tempo di record, cioè in meno di un secondo.
Arum Han, professore del dipartimento di ingegneria elettrica e informatica presso la Texas A&M University, e il suo team hanno dimostrato che il trattamento termico in meno di un secondo disattiva completamente il coronavirus, fornendo una possibile soluzione per mitigare la continua diffusione del Covid-19, in particolare attraverso trasmissione aerea a lungo raggio.
Il processo funziona riscaldando una sezione di un tubo di acciaio inossidabile, attraverso il quale i ricercatori fanno scorrere la soluzione contenente il coronavirus, ad alta temperatura per poi raffreddare immediatamente la sezione. Questa configurazione sperimentale consente di riscaldare il coronavirus, che passa attraverso il tubo, solo per un breve periodo di tempo. Attraverso questo rapido processo termico, il team ha scoperto che il virus è stato completamente neutralizzato in molto meno tempo di quanto si pensasse possibile.
72° per neutralizzare il virus
Arum Han dice che se la soluzione viene riscaldata a quasi 72°C per circa mezzo secondo, può ridurre la carica virale del virus di 100.000 volte, il che è sufficiente per neutralizzarlo e prevenirne la trasmissione. “Il potenziale impatto è enorme“, osserva lo scienziato.
Questo trattamento termico non solo rappresenta una soluzione più efficiente e pratica per prevenire la propagazione del Covid-19 nell’aria, ma consente anche l’implementazione di questo metodo in impianti come il riscaldamento centralizzato o il condizionamento. Può essere applicato anche nella gestione di altri virus, come l’influenza, che si diffonde anche attraverso l’aria. Il team spera che questo metodo di inattivazione termica possa essere ampiamente applicato e che possa avere un reale impatto globale.