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Perché alcuni di noi hanno sempre fame? Foto di Caio Tavares Taliba da Pixabay

A molte persone capita di avere nuovamente fame a poca distanza da un ricco pasto. Nonostante le calorie assunte magari soltanto qualche ora prima, c’è chi si trova a sperimentare di nuovo una vera sensazione di fame. Ma questa fame praticamente perenne, potrebbe non dipendere solo da una voglia personale. Secondo un nuovo studio infatti potrebbe essere collegata con i livelli di zucchero nel sangue.

 

La ricerca del programma PREDICT

Il nuovo studio è stato condotto dai ricercatori del King’s College di Londra e dalla società di scienze della salute, ZOE, nell’ambito del programma di ricerca PREDICT (Personalized Responses to Dietary Composition Trial), il programma di ricerca nutrizionale in corso più grande al mondo.

In questa nuova ricerca, il team di scienziati ha esaminato il motivo alla base delle difficoltà di alcune persone nel perdere peso, nonostante seguissero diete e regimi alimentari controllati e nutrizionalmente corretti per le loro esigenze.

Nel corso dello studio i ricercatori hanno raccolto dati esaurienti sui livelli di zucchero nel sangue di oltre 1100 persone, monitorate per due settimane. Oltre ai livelli ematici di glucosio, sono stati osservati anche altri indicatori fisiologici per la salute.

I dati sono stati raccolti dopo che i partecipanti al test avevano consumato dei pasti standardizzati a loro scelta. Nell’ambito dello studio sono dunque stati analizzati in totale, hanno più di 8.000 colazioni e 70.000 pasti. Le colazioni standard includevano muffin con la stessa quantità di calorie e avevano quantità variabili di proteine, carboidrati, grassi e fibre.

 

Una continua analisi dei livelli di zucchero per capire perché si ha sempre fame

Per poter rilevare i livelli ematici di glucosio, ai partecipanti al trial è stato richiesto di indossare un CGM, un piccolo dispositivo indossabile che tiene traccia del glucosio nel sangue durante tutto il giorno e tutta la notte. Lo strumento monitora di continuo il glucosio e controlla automaticamente il livello di zucchero nel sangue, ogni 5 minuti, mostrando i valori su uno schermo.

Grazie al monitoraggio continuo tramite CGM per due settimane, i ricercatori hanno potuto osservare come i diversi partecipanti fossero in grado di metabolizzare lo zucchero. Oltre al monitoraggio dei livelli di glucosio, ai partecipanti è stato chiesto di registrare quando provavano fame e riportare i dati relativi ai pasti consumati e alla fame utilizzando un’app.

 

Alla base della fame ci sono importanti cali di zucchero

La novità di questo studio è che, a differenza dei precedenti che si soffermavano solo sul picco glicemico dopo un pasto, è stato invece analizzato il livello di zucchero costantemente. In questo modo il team ha scoperto che in alcune persone, entro due o quattro ore dopo il picco iniziale, si sono verificati dei cali significativi di zucchero nel sangue.

Coloro che mostravano questi drastici cali di zucchero, anche se avevano consumato pasti identici agli altri, hanno mostrato un aumento del 9% della fame e hanno aspettato circa 30 minuti in meno prima di consumare il pasto successivo, rispetto a quelli con cali di zuccheri meno importanti.

Dallo studio è emerso anche che, nelle tre/quattro ore successive alla colazione, coloro che hanno mostrato un maggiore calo glicemico, hanno assunto in media 75 calorie in più rispetto agli altri, e circa 312 calorie in più nell’arco dell’intera giornata.

 

L’importanza di conoscere il proprio metabolismo

Come ha affermato la dottoressa Sarah Berry, autrice dello studio e ricercatrice del King’s College di Londra, “è stato a lungo sospettato che i livelli di zucchero nel sangue svolgessero un ruolo importante nel controllo della fame, ma i risultati di studi precedenti sono stati inconcludenti”.

“Abbiamo ora dimostrato che i cali di zucchero sono un migliore predittore della fame e del conseguente apporto calorico rispetto alla risposta iniziale del picco glicemico nel sangue dopo aver mangiato, cambiando il modo in cui pensiamo alla relazione tra i livelli di zucchero nel sangue e il cibo che mangiamo”.

La ricerca mostra come sia importante conoscere il proprio metabolismo e capire come fluttuano i livelli di zucchero nel sangue dopo aver mangiato. Questo infatti può aiutare nella scelta degli alimenti che aiutano a mantenere i livelli di zucchero nel sangue stabili, così si potrà avere una normale sensazione di sazietà più a lungo.

Foto di Caio Tavares Taliba da Pixabay