
Ti sei mai chiesto perché i Paesi con climi più caldi adottino cibi piccanti? Per anni, gli scienziati hanno sospettato che le spezie potessero avere un effetto antimicrobico in questi Paesi, dove le malattie di origine alimentare sono più comuni. Tuttavia, un nuovo studio smentisce questa teoria.
Un team di ricercatori ha analizzato 33.750 ricette, di 70 cucine diverse, e tutte hanno utilizzato 93 spezie diverse. Gli autori dello studio, pubblicato questo mese su Nature Human Behaviour, suggeriscono che esiste una fitta rete di correlazioni culturali.
Tuttavia, è sempre necessario fare attenzione a queste correlazioni, che possono portarci a saltare a conclusioni non sempre certe. Si deve tener conto dell’errore logico chiamato cum hoc ergo propter hoc, secondo il quale la correlazione non implica causalità.
Questo è stato il caso di una teoria chiamata “Gastronomia Darwiniana“, che riflette l’idea che le nostre preferenze e condimenti gastronomici sono guidati da un adattamento dello stomaco al nostro ambiente naturale.
La teoria Gastronomia Darwiniana
Sulla base di questa teoria, sembra ovvio che i Paesi caldi cerchino di evitare le malattie di origine alimentare attraverso cibi più piccanti. Tuttavia, l’autore del nuovo studio, Lindell Bromham, sostiene che questa teoria non è stata confermata nei dati analizzati dal suo team. “Abbiamo scoperto che questa teoria non è confermata“, ha detto il ricercatore. “I cibi più piccanti si trovano nei Paesi più caldi, ma la nostra analisi non fornisce alcuna ragione chiara per ritenere che questo sia principalmente un adattamento culturale per ridurre il rischio di infezione alimentare“.
Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno analizzato più di 30mila ricette e misurato l’uso totale e medio di spezie per ricetta. Inoltre, hanno misurato una serie di fattori socioeconomici e ambientali.
Il team ha trovato molte correlazioni che sembravano spiegare la maggiore presenza di cibo piccante nei Paesi caldi, ma erano tutt’altro che causali. I ricercatori hanno scoperto, ad esempio, che la prevalenza degli incidenti stradali era un indicatore che prediceva meglio l’uso di spezie rispetto alle malattie di origine alimentare. “Questo non significa che il cibo piccante accorci la tua vita o provochi un incidente d’auto“, spiega Bromham. “Ci sono invece molti indicatori socio-economici che pesano tutti insieme, e molti di essi aumentano anche con l’uso delle spezie“.