Con la pandemia di coronavirus in corso a paralizzare il mondo, si parla molto di possibili rimedi, cure, vaccini e comportamenti da tenere per evitare di ammalarsi di COVID-19. Ad esempio sappiamo che molti medici e dietologi consigliano l’assunzione di vitamina D, in quanto sembrerebbe che possa ridurre la gravità dei sintomi della COVID-19.
La vitamina D e la pandemia di coronavirus
La vitamina D infatti è un elemento di supporto del sistema immunitario. Ma non ci sono però prove scientifiche che possa in qualche modo difenderci dalla COVID-19. Come spiega infatti Ali Webster, PhD, RD e Direttore della Ricerca e Comunicazioni sulla nutrizione dell’International Food Information Council, “recenti revisioni della letteratura sull’argomento affermano che mancano ancora prove sufficienti per supportare l’integrazione di vitamina D per la prevenzione o il trattamento della COVID-19″.
Ma nonostante tutto, assumere integratori di questo composto, non può essere nocivo per la salute, a meno che non si ecceda. È infatti sempre bene consultare uno specialista prima di assumere integratori di qualsiasi tipo. Assumere dosi elevate quando i livelli naturali sono nella norma, non solo non è necessario, ma potrebbe anche essere pericoloso per la salute.
I sintomi più comuni di un suo consumo eccessivo
Tra i principali sintomi di “overdose” da vitamina D, vi è la nausea. Si tratta infatti di una vitamina liposolubile, che viene quindi assorbita e trasportata nel corpo più facilmente se assunta assieme a dei grassi. In questo modo potremmo finire col consumarne quantità eccessive e come spiega Webster, questa vitamina aumenta l’assorbimento di calcio nel flusso sanguigno, il che può condurre ad una serie di problemi, tra cui la nausea o persino il vomito.
Inoltre Webster afferma anche che l’assunzione eccessiva di questa vitamina, potrebbe porci a rischio di disidratazione. I sintomi della disidratazione includono un aumento della temperatura corporea, calo della pressione sanguigna, crampi muscolari e costipazione.
Sembra anche che un overdose di questo composto possa portare ad una stanchezza inspiegabile e che potrebbe anche essere causa di perdita di appetito, il che peggiora la sensazione di debolezza.
Gli scenari più gravi dell’overdose da vitamina D
Un altro fattore di rischio nell’assunzione di dosi eccessive di questo composto è lo sviluppo di calcoli renali, dovuto all’assorbimento di calcio dal tratto gastrointestinale, che può quindi portare a una quantità eccessiva di questo minerale nel flusso sanguigno.
Nello scenario peggiore, vale a dire i casi più gravi di livelli tossici di vitamina D, Webster afferma che possono persino essere riscontrate delle anomalie cardiache. Ma si tratta di casi eccezionali con assunzione di integratori davvero fuori controllo.
Webster ricorda infatti che “è importante notare che un’assunzione eccessiva di vitamina D è principalmente il risultato di un uso improprio degli integratori alimentari. Non si pensa che sia possibile ottenere troppa vitamina D dall’esposizione al sole, e poiché la vitamina D è contenuta in relativamente pochi alimenti, consumarne quantità tossiche, in modo naturale, sarebbe molto improbabile”.
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